(Aki/Washington Post) - La disoccupazione femminile è quindi scesa al 32 per cento nel 2013 rispetto al 36 per cento dell'anno precedente, ma resta sempre di sei volte superiore a quella maschile. Il cambiamento, insomma, è lento. Dati ufficiali dimostrano che dal 2011 in Arabia Saudita sono stati creati 123.093 posti di lavoro per le donne. ''Le donne in Arabia Saudita spesso stanno a casa senza fare un granché - ha detto l'economista James Reeve del Samba Financial Group di Londra - Se dovessero lavorare nei negozi, ad esempio, contribuirebbero alla crescita economica''. Secondo Bloomberg e' previsto che quest'anno l'economia saudita crescera' del 4,2 per cento contro il 3,8 per cento del 2013. Una maggiore presenza delle donne nel mondo del lavoro alleggerirebbe anche il carico fiscale di un Paese che per il 2014 ha stanziato 28,8 miliardi di dollari per la salute e gli affari sociali. ''La maggior parte di coloro che ricevono sussidi di disoccupazione sono donne'', ha detto Reeve.
Sul piano dei diritti, secondo Human Rights Watch c'è pero' ancora molto da lavorare. ''Nonostante qualche piccola riforma, alle donne saudite viene ampiamente negato il diritto di essere trattate sul piano legale come adulti aol pari dei loro coetanei maschi - ha denunciato l'organizzazione - La segregazione in base al sesso e il divieto di guida per le donne le relega a uno status di seconda classe''.
