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Aspi, Gualtieri: "Affermato primato interesse pubblico"

15 luglio 2020 | 18.20
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Aspi, Gualtieri:

La soluzione raggiunta nella vicenda Autostrade è una "vittoria dello Stato, dei cittadini, e che afferma il primato dell'interesse pubblico. Aspi ha accettato il regime tariffario dell'Autorità, più vantaggioso per i cittadini, un cospicuo risarcimento, un nuovo regime relativo alla risoluzione introdotto con il decreto Milleproroghe ma soprattutto ci sarà un assetto societario completamente nuovo: Aspi diventerà una public company con il controllo di Cdp aperta a investitori istituzionali ma anche agli investimenti dei cittadini". Lo afferma incontrando la stampa il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri osservando che "si apre una nuova pagina per una infrastruttura strategica per il Paese, si avvia un percorso di rilancio per avere più investimenti, sicurezza, e più tutela dell'interesse pubblico".

Quella di Autostrade "è una vicenda antica, una privatizzazione che non è andata bene" per questo era "giusto aprire una nuova pagina", sottolinea ancora il ministro ricordando come in futuro ci sarà "un assetto societario completamente nuovo ed è giusto che chi ha gestito questa società esca". In questo dossier, aggiunge, "il governo è stato impegnato a lungo ed è stato unito: la determinazione del presidente Conte è stata decisiva per il passo avanti finale. Giustamente la revoca è stata ed è completamente sul tavolo se non si finalizzerà l'accordo sulle linee definite: sarebbe stato inaccettabile qualsiasi altro risultato".

Per trovare una soluzione alla questione Aspi, sottolinea ancora il ministro, "non c'è stata nessuna trattativa nella maggioranza, ma durante la notte con la controparte": infatti prima del Consiglio dei Ministri "ci è arrivata una lettera, che pure conteneva una importante apertura sul nuovo assetto societario, ma che non è stata ritenuta sufficiente" perché "non erano stati accolti tutti i punti" evidenziati dal premier Conte. Gualtieri parla quindi di una "giusta fermezza" del governo "che ha detto che se non ci fosse stata una ulteriore lettera con l'accettazione dei punti irrinunciabili si sarebbe proceduto con la revoca".

"Il Cdm - spiega - è rimasto convocato tutta la notte finché non è arrivata la lettera che ha consentito di avere un quadro positivo e accettabile. Non c'è stata nessuna divergenza, ringrazio i ministri che sono rimasti tutta la notte" in attesa, mostrando una "unità e fermezza del governo decisive per un risultato positivo, come riconosciuto da tutti i partiti della maggioranza, e tutti danno atto del ruolo decisivo svolto dal Presidente del Consiglio".

Una intesa, conclude, con "cui i posti di lavoro sono salvi: lo sarebbero stati comunque, ma in questo modo si possono rilanciare con più rapidità gli investimenti per la manutenzione e per il miglioramento della nostra rete autostradale".

IL NUOVO ASSETTO - "Il nuovo assetto societario e il ruolo guida che in essa avrà la Cassa Depositi e Prestiti potranno garantire un elevato grado di tutela dell’interesse pubblico e di cura dell’efficienza e della sicurezza della rete. La quotazione della società e l’apertura dell’azionariato a un numero elevato di investitori istituzionali permetterà di partecipare al rilancio di un’infrastruttura strategica e costituirà una proficua opportunità di impiego per il risparmio italiano nell’economia reale e nello sviluppo del Paese", spiega quindi Gualtieri su Facebook.

L'accordo sul futuro di Autostrade per l’Italia, sottolinea ancora, "costituisce un risultato di grande importanza per il Paese e per i cittadini, frutto della determinazione del Presidente del Consiglio Conte, dell’impegno della ministra Paola De Micheli, dell’unità del Governo e della maggioranza su un tema difficile, doloroso e complesso. I punti qualificanti della transazione sul rispetto del regime tariffario definito dall’autorità indipendente, sul rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario, sui 3,4 miliardi di misure compensative a carico di Aspi a beneficio degli investimenti e degli utenti, sull’accettazione del superamento di un regime di revoca e indennizzo totalmente squilibrato a favore del concessionario, delineano un regime concessorio più moderno, efficiente ed equo, a vantaggio degli utenti e degli investimenti".

Dopo la tragedia del Ponte Morandi, conclude Gualtieri, "si apre una pagina completamente nuova nel segno del cambiamento, dell’innovazione, del primato dell’interesse pubblico, della giustizia, del sostegno allo sviluppo e agli investimenti".

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