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Aspi, Nobili (Iv): "Con revoca rischio conto salatissimo per italiani"

13 luglio 2020 | 14.50
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"Sono due lunghi anni che gli italiani vengono presi in giro, a turno da sovranisti e populisti, da Salvini o dai Cinque Stelle"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"É deprimente, per chiunque creda nella politica come arte delle decisioni, come coraggio delle scelte, ritrovarsi, ancora dentro il dibattito sulla revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia, che il Presidente del Consiglio ha scelto di rilanciare con un’intervista nientepopodimeno che al Fatto Quotidiano, house organ dei populisti di ieri e di oggi". Lo scrive Luciano Nobili di Italia Viva su Fb.

"Sono due lunghi anni infatti, che gli italiani vengono presi in giro, a turno da sovranisti e populisti, da Salvini o dai Cinque Stelle con un provvedimento che viene agitato per propaganda ma che rischia di far pagare un conto salatissimo ai cittadini. Perché? Per la stessa ragione per cui in questi due anni la revoca non è stata fatta. Perché è complicatissima e rischiosissima. Perché le responsabilità del crollo del ponte Morandi vanno accertate da un tribunale non dalla piattaforma Rosseau. E perché chi porta la responsabilità di quella tragedia deve pagare duramente ma secondo giustizia".

"Il rischio é che i cittadini italiani invece che essere risarciti per quella terribile vicenda e per le altre inadempienze che venissero accertate, invece di veder realizzati gli investimenti necessari e promessi e le infrastrutture che servono, si vedano invece scaricato sul groppone il costo di un risarcimento da pagare ad autostrade per una revoca che non si può fare in corso d’opera". "E sapete perché non si può fare? Perché nel 2008 - prosegue Nobili -, governo Berlusconi, con ministri Zaia, Bossi, Calderoli, Meloni e Tremonti, l’attuale capo della Lega Salvini e tutto il centrodestra votarono la norma 'salva Benetton' che toglieva ad Anas la possibilità di revocare la concessione, di pretendere controllo stringenti sugli investimenti, di rendere più equo il sistema tariffario".

"È questo il paradosso dei populisti. Hanno aiutato Benetton negli anni passati. E oggi vogliono fargli il regalo di garantirgli un risarcimento miliardario che pagheranno i nostri figli". "Noi ancora una volta, come sul piano shock per le infrastrutture, scegliamo la strada della serietà: si riveda l’intero sistema delle concessioni, si riveda il sistema delle tariffe, legandole agli investimenti realmente effettuati e non quelli programmati e lo Stato entri nel capitale di Atlantia, con trasparenza, attraverso Cassa Depositi e Prestiti".

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