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'Assalti Frontali' in prima linea a Roma per salvare 'Il lago che combatte'

25 luglio 2014 | 17.34
LETTURA: 3 minuti

Militant A, voce del gruppo romano, scende in campo a difesa del lago nell'area dell'Ex Snia Viscosa che rischia di scomparire, così com'è comparso inaspettatamente nel 1992: "Non si tocca, noi lo difenderemo. Il sindaco deve restituirlo alla città"

'Assalti Frontali' in prima linea a Roma per salvare 'Il lago che combatte'

(Mst/Ct/Adnkronos)

"Il lago non si tocca e noi lo difenderemo. Il sindaco deve restituirlo alla città". Così all'Adnkronos Militant A, la voce degli Assalti Frontali, gruppo underground rap romano, noto per l'impegno politico, che stavolta scende in campo a difesa del lago nell'area dell'Ex Snia Viscosa che rischia di scomparire, così com'è comparso inaspettatamente nel 1992.

E lo fanno con una canzone e un nuovo video, "Il lago che combatte". Per realizzare il video "ci siamo dovuti calare con le corde da uno strapiombo, era l'unico modo per far vedere a Roma e a tutti il tesoro nascosto nel quartiere Prenestino Labicano. Adesso lo devono vedere tutti", sottolinea Militant A. Protagonista, il lago naturale di acqua minerale (anzi, 'bullicante') riemerso improvvisamente nel 1992 tra i ruderi dell'ex fabbrica tessile Viscosa e che oggi ospita decine di specie faunistiche protette.

Un lago inaspettato, ma accolto con gioia dai cittadini del quartiere, che oggi però rischia di sparire nuovamente, ricoperto dal cemento. Il 14 agosto scade infatti il termine ultimo per realizzare la destinazione d'uso dell'esproprio e se entro quella data l'area dell' EX Snia Viscosa, di proprietà Comunale da dieci anni, non verrà destinata a parco pubblico, i terreni torneranno nelle mani dei privati che potrebbero andare avanti con il vecchio progetto edilizio.

Per capire l'intricata vicenda, biosgna ripercorrerne la storia, a partire dalla chiusura, nel 1954, della fabbrica tessile Cisa Viscosa. Nel 1990 il costruttore Antonio Pulcini tramite la società Ponente 1978 acquista l'area e due anni più tardi partono i lavori per la costruzione di un centro commerciale durante i quali, scavando, viene intercettata la falda dell'acqua bullicante che prima allaga il cantiere, poi tutta la zona di via Prenestina formando il lago. Il 22 maggio 1992 un decreto regionale dispone l'annullamento della concessione edilizia.

Nel 1994 l'assemblea capitolina approva il progetto per la sistemazione a verde pubblico attrezzato di parte dell'area della Snia Viscosa e avvia la procedura di esproprio. Ma dopo una serie di vicende, dall'occupazione dell'area con la nascita del centro sociale Ex Snia al progetto di un impianto natatorio per i Mondiali di nuoto a quello della costruzione di residence universitari, la società Ponente 1978 ha presentato un ulteriore progetto edilizio.

L'area è pubblica dal 2004, ma le normative prevedono che se entro dieci anni non si realizzano le opere previste il terreno può tornare in mano all'ex proprietario.

"Il lago è un tesoro che ci hanno nascosto e ci vogliano rubare. E' l'unico lago naturale di Roma, riemerso da sottoterra da solo. E' la natura che si è ripresa i suoi spazi proprio mentre stavano costruendo un mega centro commerciale. E' l'acqua bullicante che ci ha salvati, e noi oggi dobbiamo salvare il lago", spiega Militant A.

"Il nostro obiettivo - continua la voce degli Assalti Frontali - è mettere l'amministrazione con le spalle al muro: il lago non si tocca e noi lo difenderemo, il sindaco deve darlo alla città. E' una battaglia che possiamo vincere".

Per portarla avanti, gli Assalti Frontali organizzano stasera un concerto a Roma dedicato proprio al 'lago che combatte', all'Ex Snia.

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