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No green pass, assalto a sede Cgil: danni effettivi per 23mila euro

01 dicembre 2021 | 16.50
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E' quanto si legge in un documento dettagliato inviato dal legali del sindacato agli avvocati di Fiore e Castellino di cui l'Adnkronos è entrato in possesso

No green pass, assalto a sede Cgil: danni effettivi per 23mila euro

Sono stati quantificati dalla Cgil in 23.069,94 euro i danni effettivi per l'assalto alla sede romana di Corso d'Italia il 9 ottobre scorso durante la manifestazione dei no green pass. E' quanto si legge in un documento dettagliato di cui l'Adnkronos è entrato in possesso, inviato dallo studio legale che assiste la Confederazione generale del lavoro all'avvocato Nicola Trisciuoglio, difensore dei leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino, dell'ex Nar Luigi Aronica, di Salvatore Lubrano e di Biagio Passaro, il leader del movimento IoApro già scarcerato. Una cifra ben diversa da quella che sarebbe stata richiesta dalla Confederazione al pm: circa 160mila euro che includerebbero anche la ristrutturazione dei locali.

Nello specifico nel documento si parla di un sistema di videosorveglianza, di una telecamera all'ingresso esterno, di 7 monitor, del blocco citofono, di un telefono digitale da 131,76 euro, di un televisore da 213,50 euro, di 3 pc completi valutati in 2.074 euro, di una stampante da 3.543,81 euro, di un estintore, di un rilevatore di temperatura che costa 2.684 euro, di un bancone all'entrata da 2.662,04 euro, di una porta automatica da 2.264,32 euro e della porta in legno esterna da 3.190,30 euro.

"Come può una devastazione, come è stata definita l'irruzione nei locali della Cgil, essere poi valutata 18mila euro? Ci è stato chiesto anche il pagamento dell'Iva sui danni, quindi tutto nel complesso è stato valutato in poco più di 23mila euro. Una cifra che poco riflette lo scenario apocalittico raccontato all'indomani dei fatti e che resta, oltretutto, da verificare con un sopralluogo dei nostri periti venerdì prossimo", ha detto all'Adnkronos l'avvocato Nicola Trisciuoglio.

"Il documento, che mi è stato inviato dallo studio legale che assiste la Confederazione generale del lavoro - spiega ancora l'avvocato - costituisce una svolta fondamentale nell'economia di un procedimento radicalmente infondato nell'enunciazione dell'imputazione. Non esiste qualificazione giuridica del reato di devastazione, che è una costruzione astratta da parte della Procura". (di Silvia Mancinelli)

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