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Assegni familiari, le istruzioni per gli arretrati

04 novembre 2017 | 07.47
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Arrivano le istruzioni dell'Inps per i datori di lavoro interessati al conguaglio di importi di Assegni per il Nucleo Familiare arretrati. In particolare, l'Istituto ha chiarito che "i datori di lavoro interessati al conguaglio di importi di ANF arretrati, a partire dalle denunce con periodo di competenza novembre 2017, potranno richiedere per ogni singolo dipendente gli importi spettanti entro un tetto massimo di 3.000 euro, valorizzando nel flusso UniEmens, all’interno dell’elemento <CausaleRecANF> di <ANFACredAltre> il codice causale L036 avente il significato di Recupero assegni nucleo familiare arretrati. Le richieste di arretrati spettanti per importi ulteriori e non conguagliabili secondo le nuove disposizioni, potranno essere effettuate utilizzando esclusivamente flussi di regolarizzazione con l’indicazione del codice causale L036 e il totale dell’importo".

Con l'occasione, l'Inps ha anche ricordato le regole che disciplinano gli assegni per il nucleo familiare. L'Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) spetta ai nuclei familiari dei lavoratori dipendenti iscritti alle casse gestite dall’Inps. L’importo dell'assegno - si legge sul sito dell'Inps - è calcolato in relazione alla composizione del nucleo familiare ed ai redditi da lavoro dipendente dichiarati e viene corrisposto dal datore di lavoro al lavoratore dipendente che ha presentato all’azienda l’apposito modello di richiesta con cui è resa una dichiarazione di responsabilità, ai sensi del D.P.R. n. 445/2000. I redditi si riferiscono all’anno solare precedente a quello della richiesta di ANF. L’assegno decorre dal mese di luglio dell’anno di richiesta fino a giugno dell’anno successivo. Se la domanda viene presentata per uno o per più periodi pregressi, gli arretrati spettanti vengono corrisposti entro cinque anni, secondo il termine di prescrizione quinquennale.

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