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Assegno unico figli 2021 e reddito cittadinanza: a chi spetta

23 aprile 2021 | 23.59
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L'assegno è compatibile con il reddito

(Fotogramma)
(Fotogramma)

L’assegno unico per i figli 2021 è compatibile con il reddito di cittadinanza e a stabilirlo è la legge-delega n.46 del 1° aprile in Gazzetta Ufficiale dal 6 aprile 2021.

Le caratteristiche generali dell’assegno unico per i figli sono definite dalla legge del 1°aprile. A chi spetta? Dal 1° luglio 2021 il sostegno andrà alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni a partire dal settimo mese di gravidanza della madre; alla legge in vigore dovranno seguire i decreti attuativi con i criteri di attribuzione, quindi fasce ISEE e importi.

La legge in Gazzetta Ufficiale, tuttavia, prevede già la compatibilità dell’assegno unico per i figli con il reddito di cittadinanza e anche in questo caso definisce la cornice entro cui pensare le due misure laddove i dettagli verranno indicati in maniera più approfondita con i decreti attuativi successivi.

La legge-delega sull’assegno unico sancisce la compatibilità del sostegno con il reddito di cittadinanza e in particolare stabilisce che lo stesso venga corrisposto congiuntamente al sussidio introdotto dal decreto n.4/2019 convertito nella legge n.26/2019 con le modalità di erogazione previste per lo stesso, il che dovrebbe significare che le due prestazioni vengono erogate con la ricarica mensile della carta RdC.

Non solo, la legge n.46 del 1° aprile stabilisce che nella determinazione dell’ammontare complessivo (assegno unico e reddito di cittadinanza) “si tiene eventualmente conto della quota del beneficio economico del reddito di cittadinanza attribuibile ai componenti di minore età presenti nel nucleo familiare, sulla base di parametri della scala di equivalenza definiti dal decreto n.4/2019”.

A una prima interpretazione sembrerebbe pertanto che all’ammontare complessivo di assegno unico e reddito di cittadinanza spettante al nucleo familiare andrebbe sottratta la quota di RdC attribuibile a ciascun minore presente nel medesimo. Ovviamente si tratta di un’interpretazione che solo i decreti attuativi successivi sull’assegno unico potranno confermare o smentire.

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