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Imprese: Assocarta, è allarme costo energia

14 ottobre 2015 | 14.16
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Imprese: Assocarta, è allarme costo energia

Si è aperta oggi, a Lucca, Miac, Manifestazione ufficiale di Assocarta patrocinata da Confindustria Lucca, "un'edizione segnata, ancora una volta, dall'allarme per il costo energetico", come afferma Paolo Culicchi, presidente di Assocarta, "che rimane la prima voce di costo per la carta e il cartone Made in Italy, anche in una fase congiunturale senza particolati tensioni sui prezzi delle commodity energetiche". "Le nostre imprese - avverte - non riescono tuttavia a beneficiare di questa fase congiunturale a causa del continuo e inarrestabile aumento degli oneri di sistema che annulla quasi totalmente la discesa dei prezzi delle commodity".

Secondo Culicchi, "il valore degli oneri di sistema per l'energia elettrica supera ormai il costo dell'energia, mentre quello per il gas è in rapida ascesa". "E con il 1° gennaio 2016 -evidenzia Culicchi- i costi a finanziamento delle rinnovabili termiche raggiungerà il valore di 1 centesimo di euro per mc. Per il nostro settore stiamo parlando di oltre 30 milioni di euro di spesa annua solo sul fronte gas e oltre 165 milioni di euro l'anno per l'energia elettrica per un totale di circa 200 milioni di euro l'anno".

"Mentre quindi i costi in bolletta aumentano rapidamente e in maniera certa, le misure di sgravio per gli energivori sull'energia elettrica restano incerte, insufficienti e inefficaci -denuncia Culicchi- perché si parla di uno sconto massimo del 60% contro uno minimo dell'85% in Germania e Francia, dove vige, inoltre, un tetto massimo al pagamento degli oneri per le imprese energivore pari allo 0,5% del valore aggiunto, nel pieno rispetto delle linee guida sugli aiuti di stato europei. In Italia, detta misura (art. 39), oltre ad essere insufficiente, è in gran parte inattuata".

"La misura -continua il presidente di Assocarta- per l'anno 2013 è congelata, se non viene prima rilasciata una fideiussione e quella per il 2014, che doveva essere versata entro settembre 2015, verrà, forse, erogata entro la fine del 2015. Se poi si fa efficienza e sostenibilità ambientale con l'autoproduzione, essa viene tassata anche in modo retroattivo come è avvenuto con l'art. 24 del dl Competitivita dello scorso anno".

Questa situazione di svantaggio rispetto agli altri Paesi europei, denuncia Assocarta, "mette ancor più a rischio la competitività dell'industria cartaria italiana che vede oltre il 44% della produzione complessiva destinato all'export, con punte del 57% per le carte per usi igienico-sanitari di cui l'Italia risulta il 1° produttore europeo, testa a testa con la Germania. E in altri comparti, come quello dell'imballaggio, delle carte patinate, di quelle speciali, i produttori italiani concorrono con i migliori in Europa".

"Ma Germania, Svezia, Finlandia e Francia hanno misure efficaci e concrete per gli energivori -sottolinea Culicchi- e diverse imprese multinazionali cartarie europee hanno siti in Italia, mentre molte imprese italiane si sono internazionalizzate e ciò non fa che evidenziare come i diversi sistemi nazionali sia competitivi o meno, in attesa di una vera Unione europea".

In presenza di una domanda interna di carta e cartone in lieve miglioramento (+0,5% sei mesi 2015/sei mesi 2014) è l'export un importante fattore di traino per la produzione cartaria nazionale con un +1,9% nei primi sei mesi del 2015. I primi 8 mesi dell'anno in corso (5,8 milioni di tons) evidenziano livelli produttivi al di sopra di quelli dello stesso periodo 2014 (+0,4% /5,7 milioni di tons), e per l'effetto combinato degli andamenti dei volumi prodotti e venduti e dei prezzi anche il fatturato degli 8 mesi risulta in miglioramento dello 0,7% rispetto ai valori 2014.

A livello di singole tipologie produttive, il periodo in esame continua a presentare buone performance per l'imballaggio (+2,2% nel complesso, con un +3% per le carte e cartoni per cartone ondulato). In aumento anche le carte per usi igienico-sanitari (+1,7%) e le altre specialità (+4,4%). Nuovi cali, invece, nelle produzioni di carte per usi grafici (-3,4% sempre rispetto al gennaio-agosto 2014).

"L'industria cartaria rappresenta uno dei grandi settori energivori italiani. Elementi caratterizzanti sono l'efficienza, non solo energetica, la flessibilità e l'innovazione", ricorda Culicchi prendendo in considerazione proprio la realtà lucchese.

"Carta in Italia significa non solo produzione -sottolinea il presidente di Assocarta- ma anche tecnologia, dai macchinari per converting alle intere linee produttive caratterizzate da altissima automazione e specializzata tecnologia che viene esportata in tutto il mondo. Il rapporto è biunivoco: la forza dell'indotto trova ampia giustificazione nella dimensione produttiva cartaria italiana, mentre la capacità produttiva trova linfa vitale nel supporto tecnologico fornito dallo stesso indotto. Senza contare che se il fatturato del settore in Italia è di circa 7 miliardi di euro, tutta la filiera solo in Italia fattura 31 miliardi di euro e costituisce il 5% dell'occupazione manifatturiera".

Nonostante le difficoltà imposte dal lungo periodo di crisi, gli imprenditori del settore non hanno trascurato i necessari interventi di ammodernamento e di adeguamento dei propri impianti investendo annualmente quote comunque non trascurabili del fatturato: circa il 7% in media nel triennio 2006-2008, oltre il 5% in media nel periodo successivo.

Lo svantaggio competitivo rispetto agli altri paesi europei si riscontra anche sul fronte del recupero energetico degli scarti e fanghi di produzione cartaria. In Italia, infatti, la percentuale destinata al recupero energetico è calata al solo 13,3% ben lontano dai livelli della media europea che si attesta su un valore che supera il 58%.

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