Mise soddisfatto per esito trattativa, con la vertenza che di fatto si è sbloccata. E lunedì azienda e sindacati riprendono la trattativa
La vertenza Ast è di fatto sbloccata. L'azienda infatti modificherà il piano industriale e mostra la "più ampia" disponibilità a pagare i salari entro lunedì. E' il ministero dello Sviluppo Economico, esprimendo soddisfazione, a sintetizzare l'esito dell'incontro di oggi tra Ast, sindacati e governo.
"L’azienda infatti, attraverso il suo amministratore delegato, Lucia Morselli, accoglie le indicazioni del Governo e illustra le modifiche apportate al piano industriale e mostra la più ampia disponibilità a procedere al pagamento degli stipendi", spiega la nota del dicastero di via Molise. Il sindacato da parte sua, spiega ancora il Mise, "dichiara di cogliere le novità ed esonera dallo sciopero tuttora in atto, le aree amministrative competenti al fine di predisporre i pagamenti che saranno erogati entro lunedì prossimo a tutti i dipendenti".
Vertenza sbloccata, dunque. E lunedì pomeriggio Azienda e organizzazioni sindacali si sono già dati appuntamento per riprendere la trattativa e cominciare ad entrare nel merito del nuovo piano industriale.
In questo contesto, riferiscono fonti aziendali, Ast esprime "soddisfazione" per quanto emerso al tavolo al Mise rispetto alla prospettiva di negoziare un accordo di ristrutturazione con il sindacato, a partire dal nuovo incontro lunedì prossimo. Ma esprime anche "rammarico" perché tutte le attività produttive restano in sciopero, nonostante l'invito a sospendere l'astensione dal lavoro arrivato dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e nonostante la sede del confronto sia istituzionale. Questo, anche a fronte della disponibilità a pagare subito gli stipendi e delle rassicurazioni sul piano industriale.
Di fatto, il vertice della Ast resta convinto che "non si negozia con un'azienda in sciopero" pur restando lo sciopero "una risposta legittima rispetto all'esito di una trattativa".
Quanto al nodo delle assemblee, la Ast si dice disponibile a mettere a disposizione le strutture esterne agli impianti produttivi, a partire dall'Auditorium, che possono essere utilizzate a discrezione dei sindacati e dei lavoratori. Resta ferma, invece, la decisione di non consentire l'utilizzo degli spazi all'interno degli impianti produttivi per lo svolgimento delle assemblee