A dare il disco verde sono stati i soci del gruppo di costruzioni. L'assemblea, in sede straordinaria, ha approvato, con il 71,47% dei voti favorevoli e il 28,5% di voti contrari (il capitale presente era pari al 75,02%), la proposta del cda che prevede la modifica dell'articolo 12 dello statuto societario
Via libera dell'assemblea degli azionisti di Astaldi all'introduzione del voto maggiorato. A dare disco verde sono stati, questa mattina, i soci del gruppo di costruzioni. L'assemblea, in sede straordinaria, ha approvato, con il 71,47% dei voti favorevoli e il 28,5% di voti contrari (il capitale presente era pari al 75,02%), la proposta del cda che prevede la modifica dell'articolo 12 dello statuto societario. Modifica che prevede l'attribuzione di due voti a ogni azione ordinaria appartenuta al medesimo azionista per un periodo continuativo non inferiore a 24 mesi, a decorrere dalla data di iscrizione nell'elenco appositamente costituito.
In sede ordinaria, l'assemblea ha deliberato la nomina di due nuovi consiglieri, Piero Gnudi e Filippo Stinellis, in sostituzione di Mario Lupo e Guido Guzzetti. Astaldi supera, dunque, il tradizionale principio 'one share- one vote' (un'azione-un voto) introducendo il nuovo istituto previsto dal 'decreto competitività', che riserva alle società quotate la possibilità di attribuire il voto maggiorato. Uno strumento, questo, che, evidenzia Astaldi punta a favorire la presenza di investitori stabili nel capitale sociale, attraverso la previsione di un “premio di fedeltà” che incentivi a conservare l’investimento per un periodo più lungo e, quindi, maggiormente in linea con l’orizzonte temporale delle strategie di crescita del Gruppo, tipicamente di medio-lungo termine.
Tenendo conto che le richieste di iscrizione nell'elenco, che viene ora costituito, saranno registrare già a partire dal primo marzo prossimo, gli azionisti potranno avvalersi del doppio voto nell'assemblea che si svolgerà nell'aprile del 2017 per l'approvazione del bilancio 2016. Ed è stata proprio la tempistica e non "problemi di quorum" la ragione per la quale è stato deciso di tenere l'assemblea in questi giorni, e cioè entro il 31 gennaio, scadenza entro la quale le delibere possono essere approvate a maggioranza semplice. A evidenziarlo il presidente del gruppo, Paolo Astaldi: "chi sostiene che abbiamo voluto accelerare, non ha fatto l'analisi delle nostre delibere che, dal 2005, sono state sempre assunte con maggioranza superiore ai 2/3". Pertanto, alla luce del risultato di oggi con il 71,47% voti favorevoli, "non sarebbe cambiato nulla" anche se fosse stata necessaria una maggioranza qualificata.
"Abbiamo voluto farlo ora - ha detto Astaldi - per dare l'opportunità ai soci di seguirci nei nostri piano di sviluppo. Noi operiamo su un piano di medio-lungo termine a differenza, ad esempio, di società telefoniche. I nostri tempi sono più lunghi e l'introduzione del voto maggiorato è un'opportunità di fidelizzazione dei soci. Rispetto a chi fa un'attività speculativa l'azionista che investirà più a lungo termine avrà un peso diverso".