Danza: L'Aterballetto a Roma con Kylian e Kratz

Nuovo appuntamento, nell'ambito del VI Festival Internazionale della Danza di Roma della Filarmonica Romana e Teatro Olimpico, martedì prossimo (unica replica il 25 maggio) con Aterballetto, una delle compagnie italiane riconosciute in ambiti internazionali, che presenta tre lavori firmati da due giovanissimi creatori Philippe Kratz e Andonis Foniadakis ('Sentieri' e 'Antitesi'), accanto ad una pièce di Jiří Kylián (14'20'), maestro della coreografia del Novecento.

Il trittico si apre con 'Sentieri' di Philippe Kratz, coreografo e ballerino di Aterballetto dal 2008, 'ritrascritto' su un collage di musiche di Chopin, Grisendi, Haines , Yanov-Yanovsky. Una riflessione sull'infanzia, sullo scorrere dell'esistenza, sulla memoria, sulle emozioni che hanno scandito tappe di vita. Un racconto sul divenire adulti, tra presente e passato, con uno sguardo verso il futuro.

Jiři Kylian, pluripremiato coreografo ceco, rappresentato in tutto il mondo, coreografo ospite della compagnia, presenta '14'20', spettacolo per due danzatori, realizzato per la prima volta nel 2007 e riallestito per Aterballetto nel 2015. Il titolo 14'20" deriva semplicemente dalla durata di questo pezzo - ha raccontato, prima del debutto Jiri Kylian- La nostra vita sembra essere scandita dal tempo''.

''Ma si tratta di un'entità astratta perchè noi non sappiamo cosa sia, realmente, il tempo. Abbiamo creato macchine che misurano il tempo in maniera molto precisa - ha aggiunto - Alcuni filosofi ci dicono che il 'tempo' non esiste. E' solo un’invenzione degli esseri umani. Potrebbe essere possibile. L'unica certezza - ha proseguito il grande coreografo ceco- è che il nostro tempo è scandito da due brevissimi momenti, la nostra nascita, la nostra morte''.

Ha debuttato l’11 giugno 2015 al Teatro Strehler di Milano, 'Antitesi', il lavoro del giovane coreografo greco Andonis Foniadakis che chiude a Roma la serata del trittico. Spettacolo nato su brani scelti di Pergolesi, Scarlatti e composizione contemporanee (Scelsi, Romitelli). Rimette in gioco rimandi e contrasti il giovane coreografo. Localismi e globalità, il maschile e il femminile, l'astratto e il concreto. Protagonisti due danzatori, che si muovono al ritmo del respiro e della musica.