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Attacco in Congo

Ambasciatore e carabiniere uccisi, stasera le salme in Italia

23 febbraio 2021 | 08.01
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Domani l'autopsia. Forze ruandesi (Fdlr) negano responsabilità nell'attacco: "Accuse affrettate"

(Afp)
(Afp)

Rientreranno in serata in Italia, all’aeroporto di Ciampino, le salme dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio e di Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta rimasti uccisi ieri insieme al loro autista nell’attacco al convoglio delle Nazioni Unite nel Congo orientale.

L’autopsia sui corpi dei due connazionali è prevista per domani mattina al Policlinico Gemelli di Roma e i risultati saranno poi inviati in Procura dove ieri è stato aperto un fascicolo di indagine, coordinato dai pm Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti, per sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Le indagini

Allo scopo di appurare la dinamica dell’attacco armato, gli inquirenti di Roma hanno dato mandato agli investigatori del Ros di prendere informazioni sul tipo di armi in dotazione ai ranger del Virunga che sono intervenuti sul posto dell’agguato.

Gli inquirenti acquisiranno anche i verbali delle testimonianze delle persone che si trovavano sul posto, tra cui Rocco Leone, del World Food Program, rimasto illeso.

Sono stati i rapitori ad uccidere l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Questa la prima ricostruzione dei fatti da parte delle autorità della Repubblica democratica del Congo. Secondo quanto reso noto - riporta il sito Cas-Info - gli assalitori hanno fermato il convoglio, ucciso l'autista e costretto gli altri occupanti del veicolo a seguirli nel parco. Allertati, le Ecoguardie e gli uomini delle Fardc presenti in zona si sono messi al loro inseguimento. A 500 metri, "i rapitori hanno sparato a bruciapelo contro la guardia del corpo, deceduto sul posto, e contro l'ambasciatore, ferito all'addome. Quest'ultimo è morto per le conseguenze delle sue ferite, un'ora più tardi, all'ospedale della Monusco a Goma".

Gli aggressori del convoglio su cui viaggiava il diplomatico italiano "erano 6 in possesso di cinque armi del tipo AK47 e di un machete" indicano le conclusioni delle prime indagini compiute dagli inquirenti della Repubblica democratica del Congo e riportate dal sito Cas-Info che cita una nota del governatore della provincia di sud-Kivu

L'ambasciatore Luca Attanasio, rendono noto le autorità di Kinshasa, citando i risultati delle prime indagini, "era arrivato a Goma il venerdì 19 febbraio alle 10.30 a bordo del jet della Monusco immatricolato 5Y/SIM". "Alle 9.27 di lunedì 22 febbraio un convoglio di due veicoli del Pam è partito da Goma per il comune di Kiwanja, nel territorio di Rutshuru con a bordo la guardia del corpo dell'ambasciatore e gli autisti oltre ad agenti del Pam e allo stesso ambasciatore".

Un comitato di crisi, presieduto dal comandante supremo delle Forze, si è riunito ieri e ha esaminato il rapporto del governatore del Nord Kivu Carly Nzanzu Kasivita. Due decisioni importanti sono state prese, oltre alla partenza di un inviato della presidenza per Roma, con una lettera per il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, "l'invio di un team della presidenza a Goma, oggi, per seguire l'inchiesta e riferire regolarmente al capo dello Stato".

Farnesina

Il ministero degli Esteri non risparmierà alcuno sforzo, in coordinamento con tutti i competenti apparati dello Stato, per arrivare ad una corretta ricostruzione del tragico attacco nella Repubblica democratica del Congo nel quale hanno perso la vita l'ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Lo comunica la Farnesina in una nota.

A tale riguardo, come in ogni tragica circostanza che coinvolge nostri connazionali all’estero, e nel rispetto del dolore delle famiglie delle vittime, la Farnesina auspica la massima cautela nel dare spazio a ricostruzioni mediatiche che potrebbero rivelarsi approssimative o addirittura fuorvianti.

Domani alle 9 è in programma alla Camera l'informativa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Forze ruandesi negano responsabilità nell'attacco

Le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (Fdlr) negano ogni responsabilità nell'attacco e chiedono alle autorità congolesi e alla Monusco, la missione Onu nel paese, "di fare piena luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio invece che ricorrere ad accuse affrettate". Le Fdlr affermano che i propri combattenti non sono implicati in alcun modo nell'attacco compiuto ieri nel Paese contro il convoglio a bordo del quale viaggiava l'ambasciatore italiano e puntano il dito contro i militari.

Da "fonti concordanti", affermano, risulta che il convoglio sia stato attaccato in una zona detta delle "tre antenne" vicino Goma, sulla frontiera con il Ruanda, "non lontano da una postazione delle Forze armate della Repubblica democratica del Congo (Fardc) e dei militari ruandesi delle Forze di Difesa ruandesi".

"Le responsabilità di questo ignobile assassinio è da ricercare nei ranghi di questi due eserciti e i loro sponsor che hanno stretto un'alleanza contro natura per prolungare all'infinito il saccheggio dell'est della Repubblica democratica del Congo", denunciano.

Presidente Tshisekedi in visita da moglie ambasciatore Attanasio

Il presidente della Repubblica democratica del Congo, Felix Tshisekedi, accompagnato dalla moglie, Denise Nyakeru, ha fatto visita a Zakia Seddiki, la moglie dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio. Lo hanno riferito i media locali, pubblicando alcune foto dell'incontro che si è tenuto presso la residenza dell'ambasciatore a Kinshasa.

Due civili uccisi in un'altra imboscata

Due civili sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco e diverse persone sono rimaste ferite in un'altra imboscata nel Nord Kivu. Lo ha riferito il sito di notizie locale 'Actualite', secondo il quale l'attacco è stato attribuito alle 'Allied democratic forces', un gruppo di origine ugandese attivo da decenni nella regione e che da due anni sarebbe affiliato all'Isis.

Secondo il sito, che cita un testimone che è riuscito a mettersi in salvo, l'agguato è avvenuto lungo la strada Beni-Kasindi. La fonte ha spiegato che gli aggressori hanno sparato per fermare un convoglio - che poi è stato saccheggiato - sul quale viaggiavano diversi "commercianti". Le vittime sono uno degli autisti e un suo passeggero.

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