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Belgio: Yasmina Khadra, politici incompetenti, Is si può battere in 6 mesi/Aki

24 marzo 2016 | 15.12
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

"Daesh potrebbe essere sconfitto in meno di sei mesi con una vera volontà politica. Il problema è che si lascia fare e poi ci si accontenta di piangere per i danni". Il problema è che "a quanto pare i politici perseverano nella loro incompetenza e si limitano a seminare il panico" e in questo si resta "lontani" dalla realtà ovvero considerare gli attentatori di Bruxelles "non come estremisti religiosi ma come assassini che non conoscono religione né legge". Lo afferma Yasmina Khadra, scrittore algerino che da anni vive in Francia e che si domanda come "non si possa sradicare il fenomeno Daesh se si è riusciti a distruggere un Paese con dotazioni militari come la Libia".

'L'attentatrice', 'Le sirene di Baghdad' e 'Le rondini di Kabul' sono solo alcuni dei romanzi di Yasmina Khadra, pseudonimo scelto da Mohamed Moulessehoul. Dopo gli attacchi di Bruxelles, in una lunga intervista ad Aki - Adnkronos International, ragiona sulla necessità di "un lavoro culturale in parallelo con la lotta al terrorismo", sulla necessità di "unirsi tutti contro questa mostruosità" ed essere capaci di superare quella che definisce "indignazione selettiva".

La ricetta è "sbarazzarsi della paura ed evitare dissidi". Per Yasmina Khadra "è evidente la lezione" degli attacchi Bruxelles: "Il terrorismo - dice - è una realtà. Minaccia il mondo intero. Nessun Paese è immune. E per questo bisogna mobilitarsi immediatamente e combatterlo ovunque. Quello che mi stupisce è questa indignazione che si limita a condannare gli atti criminali senza fornire alcuna soluzione".

'politici continuano a seminare il panico invece di armarsi di coraggio'

"Nonostante gli orrori, la confusione continua a deviare il dibattito e a tenerci lontano dall'unico approccio da seguire: non considerare più i terroristi come estremisti religiosi, ma come assassini che non conoscono né religione né legge", afferma, sottolineando come "la maggior parte non sappia nemmeno correttamente recitare un versetto coranico e non abbia la cultura necessaria per capire il vero significato del jihad".

"A quanto pare, i politici perseverano nella loro incompetenza e si limitano a seminare il panico invece di armarsi di coraggio e determinazione. L'umanità ha sperimentato altre barbarie e altri disastri ideologici. Non capisco perché non si possa sradicare il fenomeno Daesh se si è riusciti a distruggere l'esercito iracheno e un Paese con dotazioni militari come la Libia, con il suo impressionante arsenale di guerra, le sue istituzioni - prosegue l'autore - Resto convinto del fatto che Daesh potrebbe essere sconfitto in meno di sei mesi con una vera volontà politica. Il problema è che si lascia fare e poi ci si accontenta di piangere i danni".

Ma la lotta al terrorismo non può essere fatta solo con le armi, dice lo scrittore che ha un passato da ufficiale dell'Esercito algerino, lasciato nel 2000, per poi abbandonare l'anno successivo anche la patria. "Si impone un lavoro culturale", insiste Yasmina Khadra, che non è d'accordo con chi parla del Belgio come di un Paese "fallito", diventato un "centro di indottrinamento".

'bisogna smettere di confondere Islam e terrorismo'

"Non si può ridurre un intero popolo e una comunità rispettabile a una manciata di delinquenti indottrinati. Si tratta di singole cellule, piccoli gruppi di assassini che stanno perdendo sempre più credibilità tra i musulmani e che si lanciano in attacchi perché non hanno altra scelta - dice - Ci sono molti potenziali terroristi che vorrebbero rompere con il jihadismo, ma che non vedono via d'uscita". L'autore fa riferimento alla "esperienza algerina", parla della necessità di "un sistema" ad ampio spettro "per aiutare coloro che vogliono pentirsi a reinserirsi nella società". "Ma - afferma - non si vede niente di tutto ciò e questo è un errore imperdonabile".

"Chi sono i potenziali terroristi? Sono giovani disorientati e senza sogni ai quali i guru hanno vietato musica, amore, cinema, teatro e feste per isolarli nella follia", ripete Yasmina Khadra. "Daesh vuole mettere i popoli uno contro l'altro per diffondere il caos nel mondo intero. Dopo gli attentati di Bruxelles - denuncia, sottolineando come i musulmani siano le "prime vittime" del terrorismo - ci sono stati 250.000 tweet di solidarietà con i belgi e più di 400.000 tweet di islamofobi. Dobbiamo smettere di confondere l'Islam e il terrorismo. La confusione è il miglior regalo che si possa fare a Daesh e al-Qaeda".

"L'unico modo per combattere il terrorismo - prosegue - è l'unione, unirci tutti contro questa mostruosità, cristiani, ebrei, musulmani, atei, laici, omosessuali e semplici cittadini contro questa mostruosità. L'indignazione selettiva non fa altro che indebolire la solidarietà e legittimare il reclutamento tra le fila dei terroristi. Il tempo non gioca a nostro favore. Smettiamo di indignarci o di cercare colpevoli virtuali". "E non dimentichiamo - conclude con un messaggio di speranza - che le barbarie sono fatte per essere superate. Il trionfo sul male è certo".

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