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Tunisia: cittadini in coda a Torino per camera ardente vittime attentato

22 marzo 2015 | 11.55
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In fila per rendere omaggio alle due vittime dell'attacco al Museo del Bardo. Uno dei due figli di Antonella Sesino: "Ora dobbiamo essere forti per lei". Amici 'devastati dal dolore'. Alle 14 di domani i funerali alla Consolata. Sbarcati a Genova i 44 ragazzi dell'istituto Nautico imbarcati sulla Msc Splendida. Video dei terroristi poco prima dell'attacco. Terzo aggressore ancora in fuga

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

(Ssa/AdnKronos)

C'è una terza turista torinese tra i feriti nell'attentato al museo del Bardo di Tunisi. Si tratta di Danila Pollara, 61 anni di Moncalieri (Torino), che non faceva parte della comitiva del Cral del Comune di Torino. Lo si è appreso solo oggi quando la donna è stata trasportata in Italia insieme a Carolina Bottari, dipendente del Comune di Torino anche lei ferita nell'attacco in cui il marito è stato ucciso. Le due donne, atterrate con un volo medicale a Linate, sono arrivate in ambulanza a Torino: Pollara, che sembra sia ferita in modo lieve, all'ospedale Molinette e Bottari al Cto.

Le condizioni dell'altra dipendente comunale ferita invece, Anna Abagnale, ne hanno fatto slittare il ritorno in Italia che avverrà nei prossimi giorni, probabilmente già domani.

E’ di 90 giorni la prognosi per Carolina Bottari, dipendente del Comune di Torino ferita nell’attentato di Tunisi in cui ha perso la vita il marito, Orazio Conte. La donna è arrivata oggi all’ospedale Cto di Torino dove è ricoverata nel reparto di terapia intensiva diretto dal dottor Maurizio Berardino. Ha riportato una frattura esposta della tibia sinistra, già stabilizzata in Tunisia e i medici valuteranno se debba essere operata di nuovo, e una ferita di proiettile all’altezza dell’omero destro. Meno serie invece le condizioni di Danila Pollara, ricoverata nel reparto di chirurgia delle Molinette diretto dal professor Mario Morino. Ha una ferita di proiettile al polpaccio destro e una provocata da una scheggia di granata al polpaccio sinistro.

Cittadini in coda, davanti a Palazzo di Città a Torino, sin dalle 10 quando è stata aperta la camera ardente nella Sala Colonne del Municipio per le due vittime torinesi dell'attentato.

Sul monumento davanti al Comune qualcuno ha appeso uno striscione con la scritta '4 angeli volati in cielo, il nostro cuore, le nostre ali. San Mauro nel dolore, ciao Antonella'. Sulla bara di Orazio Conte sono stati appoggiati un violino e uno spartito, mentre su quella dei Antonella Sesino fiori bianchi.

"Ora dobbiamo essere forti per lei e andare avanti", sono state le parole sussurrate da uno dei due figli della Sesino. Con il fratello, il padre e altri parenti il ragazzo è a Palazzo di Città. A vegliare le bare accanto a parenti e amici ci sono i dipendenti del Comune di Torino. Anche il sindaco, Piero Fassino, con la fascia tricolore ha reso omaggio alla dipendente comunale uccisa e al marito di un'altra dipendente. Al centro della sala c'è il gonfalone del Comune di Torino mentre accanto alla bara di Antonella Sesino è stato posizionato quello del Comune di San Mauro Torinese, dove la donna viveva. Presente anche il sindaco di San Mauro, Ugo Dallolio.

"Abbiamo vissuto tante cose insieme e pensavamo di condividere ancora molto..." dice commossa un'amica di San Mauro della Sesino. "Pensare di non vederla più è devastante" dice un'altra. Molti i cittadini che hanno voluto comunque far sentire la loro vicinanza e il loro sostegno ai parenti delle vittime: "Non li conoscevo, ma mi sembra giusto rendere loro omaggio", spiegano.

La camera ardente sarà aperta fino alle 19 di oggi e poi di nuovo dalle 9 di domani mattina. Alle 14 di domani si svolgeranno poi i funerali alla Consolata.

La partecipazione dei cittadini oggi alla camera ardente delle due vittime torinese dell’attentato di Tunisi è stata, dice il sindaco di Torino Piero Fassino, “una grande e straordinaria manifestazione di solidarietà e vicinanza della città alle famiglie”.

Intanto a Genova, questa mattina, intorno alle otto, sono sbarcate 1.861 persone. Alcuni erano presenti a Tunisi, altri erano saliti a bordo nelle tappe successive, a Barcellona e a Marsiglia, ma sono i ragazzi del Nautico e i loro parenti e amici venuti ad aspettarli il gruppo più riconoscibile. Dice Mattia: “Sapevamo già che non saremmo scesi a terra. Non siamo rimasti coinvolti nell'attentato ma abbiamo passato due serate di lutto a bordo della nave. Non ho visto i morti e i feriti, soltanto una ragazza russa, coperta di sangue dalle ginocchia ai piedi”.

E' Angela Pastorino, preside del Nautico di Genova e Camogli, l'eroina dei genitori dei 44 ragazzi dell'istituto imbarcati sulla Msc Splendida. E' stata infatti lei a decidere che i ragazzi, tutti delle classi quinte, in crociera di apprendimento, rimanessero a bordo con i loro insegnanti e non sbarcassero a Tunisi, dove è avvenuto l'attentato terroristico. Sotto i portici della Stazione Marittima e sul piazzale battuto dalla pioggia è tutto un coro di elogi per la preside.

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