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Attentato al Museo ebraico di Bruxelles, arrestato un francese

01 giugno 2014 | 10.21
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L’uomo, 29 anni, originario di Roubaix, è stato in Siria nel 2013 con gruppi jihadisti. Accusato della strage avvenuta lo scorso 24 maggio, è stato fermato a Marsiglia: armato di kalashnikov e di una pistola. Hollande: “Lotta senza quartiere contro jihadisti che tornano in Europa”

Attentato al Museo ebraico di Bruxelles, arrestato un francese

Un uomo, di nazionalità francese, armato di kalashnikov e di una pistola, è stato arrestato a Marsiglia per la strage del museo ebraico di Bruxelles lo scorso 24 maggio. Mehdi Nemmouche, 29 anni, originario di Roubaix (nord della Francia), è stato in Siria nel 2013 con gruppi jihadisti.

Il 29enne - che avrebbe voluto filmare l’assalto come fatto nel 2012 dall’uomo che attaccò una scuola ebraica a Tolosa uccidendo 4 persone - è stato arrestato venerdì alla stazione Saint-Charles dai doganieri, mentre scendeva da un pullman proveniente da Amsterdam, che aveva effettuato una fermata intermedia a Bruxelles. Il “quantitativo impressionante” di munizioni di grosso calibro che portava con sé sono dello stesso tipo di quelle utilizzate nella strage del museo ebraico costata la vita a 4 persone. Il kalashnikov era avvolto in una bandiera con l’iscrizione del gruppo jihadista dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, ha fatto sapere il procuratore belga Frederic Van Leeuw.

Nemmouche, nato nel 1985 e identificato da Van Leeuw solamente con le iniziali “MN”, era noto alla polizia francese per precedenti per rapina, ma sconosciuto alle autorità belghe, ha riferito il procuratore.

Con sé il sospettato aveva anche una piccola telecamera simile a quella utilizzata dall’assalitore di Tolosa, Mohamed Merah. Telecamera che conteneva immagini del 29enne che parla dell’attacco: “Che peccato che la telecamera non ha funzionato”, avrebbe detto. E in un altro video rivendica la responsabilità della strage. Lo conferma il procuratore anti terrorismo francese Francois Molins, il quale sottolinea che il 29enne non compare nel video, ma una voce che si ritiene essere la sua afferma di avere effettuato la registrazione perché non gli era riuscito di registrare dal vivo l’attacco con una telecamera di dimensioni più piccole.

Molins ha anche confermato che l’uomo aveva trascorso poco più di un anno in Siria, dove si ritiene che abbia combattuto al fianco di gruppi jihadisti. Il viaggio in Siria avvenne alla fine del 2012, dopo che Nemmouche aveva trascorso quasi cinque anni in carcere per reati di delinquenza comune. Durante la sua detenzione avrebbe subito l’influenza dell’Islam radicale, ha spiegato il procuratore francese.

Joel Rubinfeld, presidente della Lega belga contro l’antisemitismo, ha parlato di un arresto “molto significativo”. L’uomo era già noto all’intelligence francese perché sospettato di essere stato in Siria lo scorso anno per combattere al fianco dei gruppi jihadisti. In base alle leggi anti terrorismo francesi, il 29enne può essere trattenuto e interrogato per 96 ore senza che gli vengano presentate accuse formali.

Il presidente francese Francois Hollande promette una lotta “perpetua” e senza quartiere contro i jihadisti che ritornano in Europa dopo avere combattuto all’estero. Nel confermare l’arresto del 29enne francese. Hollande ha detto ai giornalisti che “tutto il governo è mobilitato per seguire le tracce di questi jihadisti per impedire che quando tornano da una lotta che non è la loro e che sicuramente non è la nostra... non facciano del male ad altri, come sfortunatamente sembra invece che sia accaduto a Bruxelles”. Hollande ha poi lodato gli agenti della dogana francese che hanno fermato l’uomo alla stazione dei pullman di Marsiglia. Il fatto che sia stato fermato “non appena ha messo piede in Francia”, ha detto il presidente, mostra l’”efficacia” delle misure antiterrorismo francesi.

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