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Atterrati a Torino bimbi ucraini malati oncologici, applausi e grida di gioia

05 marzo 2022 | 18.35
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Cirio: "Abbiamo corso ma ora possiamo dire che la missione è compiuta"

Atterrati a Torino bimbi ucraini malati oncologici, applausi e grida di gioia

Hanno il volto segnato dalla malattia eppure quando l’aereo decolla e poi atterra trovano la forza di battere le mani e lanciare qualche grido di gioia consapevoli che per loro è davvero iniziato il viaggio della speranza. Sono i 13 bambini ucraini malati oncologici che dopo un trasferimento in pullman cominciato questa mattina presto, appena finito il coprifuoco, e durato oltre 5 ore sono partiti all’aeroporto di Iasi, in Romania, diretti a Torino dove, appena giunti, con le ambulanze saranno accompagnati all’ospedale Regina Margherita per continuare le cure.

A quell’aereo sono arrivati a piedi, con poche cose, bagagli racchiusi spesso in borse di fortuna a testimoniare la fretta della partenza. I più gravi sono in carrozzina, al loro fianco ci sono i sanitari piemontesi che questa mattina li hanno accolti e stabilizzati alla frontiera tra l’Ucraina e la Moldavia, i malati più piccoli sono in braccio ai genitori, per lo più mamme perché i papà sono rimasti in Ucraina, a combattere. E durante il volo tengono stretta la mano dei loro familiari che li osservano con occhi velati di lacrime che tradiscono ansia e preoccupazione.

A dare una chance di sopravvivenza a questi piccoli ‘profughi sanitari’ costretti a scappare dalle loro abitazioni e dalle loro abitudini non solo per sfuggire alle bombe, ma per poter continuare le cure interrotte nei giorni scorsi a causa dell’inasprirsi del conflitto, la Regione Piemonte che lunedì ha dato la disponibilità all’accoglienza all’ambasciata ucraina in Italia e che in qualche giorno ha messo in piedi la missione umanitaria.

"Abbiamo corso ma ora possiamo dire che la missione è compiuta - sottolinea il presidente del Piemonte, Alberto Cirio mostrando un disegno appena ricevuto in dono da uno dei piccoli passeggeri - siamo riusciti in questa operazione che ci ha visto condividere lo sforzo con privati che ci hanno aiutato e finalmente portiamo in ospedale 13 bambini che hanno urgente bisogno di cure e che questa notte anziché dormire in un bunker sotto le bombe saranno in un luogo sicuro e curati. Sono orgoglioso del mio Piemonte perché non ci limitiamo a condannare la guerra ma ci impegniamo nella solidarietà facendo cose concrete e mi ha commosso vedere bambini applaudire per andare in ospedale".

"Questi ragazzini sono in condizioni cliniche abbastanza gravi, soprattutto alcuni - spiega Franca Fagioli, direttore del Dipartimento di patologia e cura del bambino del Regina Margherita, anche lei arrivata fino a Iasi per prestare già in volo le prime cure - sono stati stabilizzati dall’equipe medica non appena sono arrivati al confine con l’Ucraina e adesso stiamo cercando di rientrare il più rapidamente possibile in ospedale proprio per proseguire con il programma di stabilizzazione. Anche i genitori - aggiunge - sono molto provati, il terrore di perdere i propri figli per il tumore, la preoccupazione per l’interruzione delle cure e la guerra non hanno certo giovato, la paura è tanta".

Sull’aereo che ha portato i piccoli malati in Italia ha volato anche Alessandro Barbero, imprenditore tessile di Alba, da anni impegnato con attività anche in Romania, che ha messo a disposizione il pullman che ha permesso ai bambini e ai loro familiari di arrivare a Iasi. "Uno dei problemi della missione organizzata dal Piemonte è stato reperire il mezzo di trasporto per accompagnarli fino in Romania - racconta - perché la situazione è davvero molto complicata e spostarsi non è facile, le strade moldave al confine con l’Ucraina sono poco più che strade di campagna e affollate di gente in fuga. Quando abbiamo incontrato primo gruppo di famiglie la cosa più straziante è stata vedere questi piccoli malati costretti a raggiungere il mezzo a piedi, sostenuti dai sanitari".

Nasconde a stento la stanchezza Sebastian Asaftei, il pediatra oncologo del Regina Margherita che per la sua origine romena è stato scelto tra i componenti dell’équipe sanitaria partita ieri sera da Torino per andare a prelevare i pazienti al confine tra Moldavia e Ucraina. "E’ stato un viaggio faticoso ed emozionante - confida mentre anche in volo continua a prestare assistenza ai pazienti più gravi - quando siamo arrivati abbiamo trovato 11 pazienti in difficoltà, qualcuno di loro aveva ancora la flebo al braccio, li abbiamo visitati e poi siamo partiti. I genitori ci hanno abbracciato e detto un grazie che vale molto più di tante parole perché ora sanno che i loro figli possono riprendere le terapie che per la guerra sono state interrotte".

A contribuire alla missione umanitaria della Regione Piemonte, oltre all’imprenditore albese Barbero, anche la Fondazione Lavazza e la compagnia aerea BasicAir di Marco Boglione, patron di Robe di Kappa.

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