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Usa: McDonald's fa 60 anni, tra profitti in calo e menù più 'sani'/Adnkronos

11 aprile 2015 | 15.00
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Un panino da 15 centesimi nel 1955 si è trasformato in un impero da oltre 27 miliardi di dollari all'anno, con più di 36mila negozi in 119 Paesi. Big Mac, Chicken McNuggets, McToast: 'piatti' entrati nel linguaggio - e nella pancia - di milioni di persone in tutto il mondo. Il nutrizionista: "Hamburger non è demonio"

(AFP) - (AFP)
(AFP) - (AFP)

Tutto è iniziato con un hamburger da 15 centesimi, oggi è un impero da oltre 27 miliardi di dollari all'anno. Con più di 36mila ristoranti in 119 Paesi, McDonald's si prepara a festeggiare i suoi 60 anni di brand globale del fast food. Anni di Big Mac, Filet-O-Fish, Egg McMuffin, Chicken McNuggets e McToast: 'piatti' entrati nel linguaggio - e nella pancia - di milioni di persone in tutto il mondo.

Il primo franchising McDonald's è stato aperto a Des Plaines, Illinois, il 15 aprile 1955. Ma prima dei (negozi) McDonald's, c'erano i (fratelli) McDonald. Alla fine degli anni '20, Dick e Mac decisero di spostarsi dal New Hampshire alla California con un sogno: fare un milione di dollari prima di aver compiuto 50 anni.

Ci sono riusciti e, lungo la strada verso il loro milione, hanno anche cambiato per sempre il modo in cui mangia una parte di mondo. Tutto, da quel primo hamburger da 15 centesimi prodotto nel 1948 nel ristorante di un drive-in della città operaia di San Bernardino.

Dick e Mac McDonald negli anni '20 si trasferirono in California

Gli affari andavano bene ma i due fratelli erano convinti di poter fare di meglio. Con un'idea semplice: 'rottamare' le cameriere che portavano il cibo ai finestrini delle auto e i cuochi impegnati a cucinare mini-ordinazioni per servire da dietro un bancone del cibo assemblato da dipendenti che, come in una catena di montaggio, si sarebbero occupati solo di una parte della preparazione.

Aprirono così il loro nuovo fast food McDonald's con un menu limitato: hamburger, cheeseburger, patatine (potato chips inizialmente, dopo un anno french fries), frullati, latte, caffè e torta. Dick McDonald si occupò inoltre di progettare la struttura, realizzato con tegole rosse e bianche e un paio di archi dorati che, pensava, avrebbero rappresentato una specie di 'ascensore' per l'edificio.

Sette anni dopo, nel 1955, gli affari andavano a gonfie vele con otto McDonald's nel sudovest degli Stati Uniti e oltre 20 ristoranti che utilizzavano il 'sistema di produzione' del cibo ideato dai due fratelli.

L'idea dei fratelli, cibo assemblato come in una catena di montaggio

Più affari, più macchinari. Nuovi mezzi per produrre sempre più cheeseburger e frappè. Anzi, galeotta fu proprio questa bevanda. Dopo aver ricevuto dai McDonald un grande ordinativo per macchine da frappè, infatti, si accese la curiosità del loro produttore, Ray Kroc.

Andò in California e rimase folgorato: "E' stata un'epifania", ha raccontato. Una vera e propria illuminazione: Kroc aveva visto il futuro e voleva farne parte, così i fratelli lo assunsero come manager del franchising.

Fu dunque Kroc, l'uomo d'affari delle macchine per frappè, ad aprire il nono fast food in totale ma primo franchising McDonald's della storia: inaugurazione a Des Plaines, Illinois, il 15 aprile 1955. Dopo appena quattro anni, nel 1959, erano già diventati 100 in tutti gli Stati Uniti.

Steve Easterbrook il nuovo ad del colosso del fast food

Un numero che, nel tempo, è esploso moltiplicandosi per 360 e coprendo (praticamente a 360 gradi) ogni angolo del pianeta. Una storia di successo che però, negli ultimi anni, sta rallentando. La catena di ristoranti si trova infatti ad affrontare la peggiore crisi della sua storia: nel 2014, le vendite globali sono diminuite per la prima volta dopo oltre 10 anni di dominio.

Nei mesi scorsi il nuovo amministratore delegato del colosso del fast food, Steve Easterbrook, che a gennaio ha sostituito il precedente ad, Don Thompson, che era in carica da soli tre anni, ha avvertito l'azienda in crisi: "McDonald's ha urgente bisogno di adattarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori".

Sono proprio i clienti, infatti, che stanno voltando le spalle al colosso alimentare. Negli Stati Uniti, ad esempio, concorrenti come Burger King o Taco Bell hanno lanciato da tempo la sfida per conquistare nuovi 'appassionati' di fast food e anche catene più piccole, come Five Guys, Shake Shack e In-N-Out, sono in piena espansione.

Crollo del 30% dell'utile nel terzo trimestre 2014

Nel complesso, la tendenza dei consumatori sembra muoversi verso un più raffinato 'pranzo veloce', alla ricerca di prodotti più sani rispetto all'idea classica del fast food. Tendenza che trova conferma nei dati dello scorso ottobre del colosso americano, secondo i quali McDonald's ha registrato un crollo del 30% dell'utile nel terzo trimestre 2014 rispetto ad un anno prima.

Anche a febbraio 2015 è stato registrato un calo: -1,7% in Asia, Medio Oriente, Africa e Stati Uniti mentre le vendite sono state positive in Europa. E in Italia sembra che McDonald's 'resista' alla crisi. Il franchise italiano si muove in controtendenza, tanto da portare avanti una campagna di assunzioni che prevede, entro fine 2015, 1.000 lavoratori in più nei ristoranti sul territorio, che si aggiungono ad altri 2.000 già assunti nel biennio 2013-2014.

A spingere McDonald's Italia è probabilmente proprio l'innovazione che vede fondere i menu classici con gli ingredienti della dieta mediterranea. Novità che ha portato alla nascita dei due panini McItaly Chianina e McItaly Marchigiana, entrambi con carni italiane al 100%.

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