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Golf: Augusta Masters, Spieth resta al comando dopo terzo giro

10 aprile 2016 | 11.58
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Jordan Spieth  - AFP
Jordan Spieth - AFP

Jordan Spieth, sia pure tra molte difficoltà, è rimasto ancora al comando con 213 colpi (66 74 73, -3) al termine del terzo giro dell'ottantesimo Masters Tournament, primo major stagionale in corso di svolgimento all’Augusta National GC (par 72) di Augusta in Georgia.

Il 23enne texano di Dallas, numero due mondiale e campione uscente, ha fatto e disfatto il suo score sulla seconda metà del tracciato, prima portando a quattro colpi il vantaggio sugli inseguitori, poi ritrovandosene tra le mani uno solo su Smylie Kaufman (214 - 73 72 69, -2) per un bogey e un doppio bogey nelle due buche conclusive.

Il 25enne di Birmingham in Alabama, con un titolo conquistato in questa stagione (Shriners Hospitals for Children Open), è l'unico a scendere sotto i 70 colpi (69, -3) in un turno ancora una volta disputato con il vento a farla da protagonista indesiderato. I titoli di copertina vanno però al tedesco Bernhard Langer, che a quasi 59 anni avrà la possibilità di competere per la 'giacca verde', simbolo del vincitore di Augusta, grazie a un ottimo 70 (-2) che l’ha proiettato dal 15° al terzo posto con 215 (-1) insieme al coriaceo giapponese Hideki Matsuyama.

La frenata di Spieth ha riaperto la porta all’australiano Jason Day, leader del World ranking, quinto con 216 (par) insieme con Dustin Johnson, che proverà a togliersi di dosso l’etichetta di giocatore incapace di gestire la pressione nel turno finale di un major, e con l’inglese Danny Willett.

Altro evento inatteso, tra le tante emozioni, il crollo del nordirlandese Rory McIlroy, terzo nella graduatoria mondiale, franato dalla seconda all’11esima posizione con 218 (+2) dopo un devastante 77 (+5) e rianimato in extremis proprio dalle disavventure di Spieth. E’ un po’ lontano e le previsioni meteo, ossia ancora vento anche se forse meno forte, lasciano pochi spazi all’eventualità di uno score miracoloso del quale avrà sicuramente bisogno.

Sparsi lungo la graduatoria altri concorrenti che avrebbero dovuto contribuire a scrivere la storia di questo Masters e che invece hanno proceduto a sprazzi. E’ il caso dell’inglese Justin Rose e dell’argentino Angel Cabrera, 13esimi con 219 (+3), del sudafricano Louis Oosthuizen e dell’inglese Paul Casey, 16esimi con 220 (+4), dell’australiano Adam Scott, 34° con 223 (+7), di Patrick Reed e di Keegan Bradley, 38esimi con 224 (+8). Decisamente in ombra lo svedese Henrik Stenson e lo spagnolo Sergio Garcia, 43esimi con 225 (+9), Bubba Watson, 48° con 226 (+10), il tedesco Martin Kaymer, 52° con 228 (+12), il thailandese Thongchai Jaidee e l’inglese Ian Poulter, 53esimi con 229 (+13).

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