L'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei Btpi hanno contenuto l'incremento del debito per 4,8 miliardi. Le entrate sono diminuite dello 0,7% (1,3 miliardi)
Nei primi sei mesi il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi, riflettendo il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (36,2 miliardi) e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (67,6 miliardi). L'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei Btpi hanno contenuto l'incremento del debito per 4,8 miliardi. Lo comunica Banca d'Italia nel supplemento al Bollettino Statistico 'Finanza Pubblica, fabbisogno e debito'.
Nei primi sei mesi il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi, riflettendo il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (36,2 miliardi) e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (67,6 miliardi). L'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTPi hanno contenuto l'incremento del debito per 4,8 miliardi. Sul fabbisogno del primo semestre ha inciso per 4,3 miliardi il sostegno finanziario ai paesi dell'area dell'euro. Nel complesso, la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell'area era pari alla fine dello scorso giugno a 59,9 miliardi.
Allo stesso tempo le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in giugno a 42,7 miliardi, in diminuzione del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi sei mesi dell'anno le entrate sono diminuite dello 0,7 per cento (1,3 miliardi); tenendo conto di una disomogeneità nella contabilizzazione di alcuni incassi, la riduzione delle entrate tributarie sarebbe stata più pronunciata.
Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato in giugno di 2,1 miliardi, a 2.168,4 miliardi, rileva ancora Banca d'Italia. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 5,6 miliardi, quello delle amministrazioni locali è diminuito di 3,6 miliardi; il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.