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Casa: oltre 77mila sfratti esecutivi in 2014, 90% per morosità

22 giugno 2015 | 17.50
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Casa: oltre 77mila sfratti esecutivi in 2014, 90% per morosità

Sfratti in aumento nel 2014: oltre 77 mila i i provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo, il 5% in più rispetto all'anno precedente, di cui 3.433 per necessità del locatore; 4.830 per finita locazione e 69.015, circa il 90%, per morosità e altra causa. E' la fotografia scattata dai dati del Ministero dell'Interno a fornire la realtà dell'emergenza abitativa in Italia. Una diffiicoltà che emerge sopratutto nei capoluoghi di provincia in cui ci concentrano circa il 51,1% del totale dei provvedimenti emessi. In aumento del 14,6% anche le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario pari a 150.076 così come salgono del 13,5% gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario.

A peggiorare è soprattutto il rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti che in Italia che si attesta, sempre per il 2014, a uno sfratto ogni 334 famiglie rispetto a uno sfratto ogni 351 famiglie registrato nel 2013. Geograficamente parlando l'incremento più rilevante risulta in Molise (+86,1%), Puglia (+57,9%), Marche (+37,2%), Trentino Alto Adige (+32,2), Sardegna (+23,5%), Liguria (+19,6%) e Abruzzo (+17%) mentre si registra una flessione in Basilicata (-32,3%), Sicilia (-23,3%), e Emilia Romagna (-11%).

Per quanto concerne le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario la regione che in assoluto presenta il valore più elevato nell’anno 2014 è la Lombardia con 51.891 richieste (pari al 34,6% del totale nazionale); seguono, a distanza, l’Emilia Romagna con 20.750 (13,8%), il Lazio con 13.251 (8,8%) e la Toscana con 12.222 (8,1%).

La regione che presenta il maggior numero di sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario è la Lombardia con 6.640 sfratti eseguiti (pari al 18,4% del totale nazionale), seguita dall’Emilia Romagna (n. 5.472, pari al 15,2%), dal Lazio (n. 3.503, pari al 9,7%), dalla Toscana (n. 3.323, pari al 9,2%), dal Veneto con 2.682 (7,4%), dalla Campania con 2.631 (7,3%) e dal Piemonte con 2.345 (6,5%).

Ritornando al rapporto sfratto/famiglie le regioni maglia nera, con numeri peggiori della media nazionale sono: Liguria (1/242), Piemonte (1/244), Puglia (1/258), Toscana (1/268), Lazio (1/273), Emilia Romagna (1/293), Valle d’Aosta (1/299), Lombardia (1/302) e Umbria (1/329). A livello provinciale invece sono ben 51 le province che presentano il rapporto sfratto/famiglie inferiore a quello nazionale e, di queste, 9 sono province dei grandi comuni. Al primo posto si colloca Barletta-Andria-Trani (uno sfratto ogni 133 famiglie), seguono Prato (1/151), Savona (1/165), Asti (1/172), Monza e della Brianza (1/192) e Bari con uno sfratto ogni 196 famiglie.

Dati, questi, che non soprendono il sindacato ."Sono la conferma di una persistente sofferenza abitativa delle classi meno abbienti, che in difficoltà con il reddito diventa morosa dell’affitto e perde la casa", denuncia il Sunia, il sindacato inquilini della Cgil. "Le Istituzioni però sono sorde al richiamo del popolo degli sfrattati", spiega ancora ricordando peraltro come tra pochi giorni scadrà la miniproroga degli sfratti per finita locazione.

"Governo e Parlamento avevano motivato la brevità della proroga dichiarando che le misure presenti nel provvedimento sarebbero state risolutive del problema mentre invece , in quattro mesi, nemmeno una delle famiglie interessate ha trovato soluzioni alternative. Non una casa popolare è stata ancora recuperata per essere assegnata ad uno sfrattato, non uno contratto è stato rinegoziato e rinnovato utilizzando le risorse stanziate", denuncia ancora il Sunia.

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