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Auto blu, dal Coni al Cnr ancora nessuna risposta al censimento da 30 grandi enti

07 febbraio 2016 | 12.44
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Nonostante il drastico taglio di auto blu, evidenziato con una certa soddisfazione dal ministro Marianna Madia nei giorni scorsi, ad oggi non è dato sapere quante auto blu possiede o utilizza il Coni, così come il Cnr, l'Enit o l'Automobile Club d'Italia. Né, dunque, quante ne ridurranno in una logica di spending review.

Si tratta di 30 enti pubblici nazionali inadempienti su un totale di 84 (circa il 36%) che non hanno risposto al censimento del Dipartimento della Funzione pubblica e di Formez, per monitorare il numero di auto blu come previsto dal Dpcm del 25 settembre 2014. Tra queste istituzioni pubbliche rientrano anche 9 parchi nazionali, dal Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise a quello del Cilento, dal Gran Sasso e Monti della Laga al Cilento, dal Gargano all'Alta Murgia e Maiella, e ancora il Parco della Val Grande, dell'Arcipelago Toscano e dell'Aspromonte.

Tutti questi enti hanno pochi giorni, solo fino al 29 febbraio, per rispondere al monitoraggio per via telematica. Altrimenti, in caso di mancato adempimento dell'obbligo di comunicazione, incorrono nel divieto di effettuare spese complessive annuali per un ammontare superiore al 50% del limite di spesa previsto per l'anno 2013 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi.

Ma oltre a questi casi eclatanti di enti piuttosto grandi e prestigiosi, se ne aggiungono altri tra Regioni e Province autonome di un certo interesse per il numero di auto blu. Spiccano innanzitutto le 1.276 auto blu ancora in capo alle giunte, delle quali 759 di proprietà e 517 in uso, numeri importanti anche se fortemente ridotti rispetto all'anno precedente quando erano 2.883 complessivamente. Da notare inoltre, che Friuli Venezia Giulia, Molise e Provincia autonoma di Bolzano non hanno risposto al questionario.

Scorrendo le tabelle si nota anche la mancanza di comunicazione sulle auto blu da parte di comuni capoluogo, come ad esempio Agrigento o Viterbo solo per citare, il primo e l'ultimo, in tutto 41 comuni inadempienti su 119. In questa sezione solo 78 (il 65,5%) hanno risposto per un totale di 2.945 auto blu, delle quali 2.702 di proprietà.

Ma sono tante le amministrazioni pubbliche, soprattutto i comuni di più ridotte dimensioni, tuttavia alcuni salienti per la forte vocazione turistica è il caso di Cortina d'Ampezzo o di Taormina, e comunque rappresentativi di territori come Montalcino o Rosarno, che non hanno alcun interesse a rispondere o perché non posseggono o utilizzano auto blu, o perché non rientrano in quei parametri di spesa e, quindi, non verrebbero colpiti da eventuali sanzioni. Comunque, in base a un recente accordo raggiunto a dicembre in conferenza unificata, per Regioni ed enti locali l'eventuale riduzione riguarderà solo le auto blu con autista nella misura del 25% rispetto alle autovetture disponibili alla data dell'accordo, da effettuare entro il 31 dicembre 2016.

Le percentuali si invertono e diventano sempre più basse per i comuni un po' più piccoli che hanno risposto al monitoraggio: appena il 32,5%, 2.587 un lungo elenco di 7.953 città. Mentre sono 779 i comuni non capoluogo che dichiarano di non avere alcuna auto.

In ambito di sanità regionale asl, aziende ospedaliere e policlinici il 61,90% ha dato informazioni mentre in tutto 99 enti risultano inadempienti, delle quali ben 42 aziende ospedaliere, dalle Molinette di Torino al Sant'Andrea di Roma e anche 47 aziende sanitarie locali.

Infine per le università pubbliche, che hanno risposto con una percentuale dell'80%, risulta un parco auto blu di 588 vetture (circa la metà dell'anno precedente, con la stragrande maggioranza, 521 di proprietà e 76 in altro possesso.

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