Esplode un autobomba nel vibonese: un morto e un ferito. Si ritiene sia stata probabilmente l'esplosione di una bomba, piazzata dentro l'auto, a causare la morte di un uomo a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia.
Matteo Vinci, 42 anni, è deceduto nella deflagrazione dell'auto che stava guidando. Ferito gravemente il padre 70enne, con lui nella vettura: l'uomo, ex carrozziere in pensione, è stato portato all'ospedale Jazzolino, dove si trova ricoverato con gravissime ustioni sul corpo.
EX CANDIDATO - Vinci, ex rappresentante di medicinali, era stato candidato alle ultime elezioni comunali. L'esplosione dell'auto, una Ford Fiesta a metano, è avvenuta intorno alle 15:30 in una strada di campagna, via delle Fosse Ardeatine. Sul posto i carabinieri di Tropea, oltre al pm di turno della procura di Vibo e a un magistrato dell'Antimafia di Catanzaro.
Nel 2014 Vinci, con il padre e la madre, era stato arrestato per una rissa con i vicini di casa, imparentati con la famiglia 'ndranghetista dei Mancuso, nata da una lite per motivi legati ai confini di un terreno agricolo.
COMITATO URGENZA - Il prefetto di Vibo Valentia Guido Longo ha convocato in via d'urgenza il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, dopo i gravi fatti avvenuti nelle ultime ore: l'autobomba esplosa a Limbadi e anche il danneggiamento del monumento in memoria di Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente della mafia, a Soriano Calabro.
Al vertice, insieme ai massimi esponenti delle forze dell'ordine, anche il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Giovanni Bombardieri.