E' il cosiddetto 'olio di gronda' o 'di fogna', quello che deriva dagli scarti dell'industria della ristorazione, dai canali di scolo e dai macelli delle metropoli asiatiche, in particolari quelle cinesi, e che più di una volta è finito sotto i riflettori perché al centro di traffici illegali e sospetti utilizzi impropri. Un problema che ora si trasforma in risorsa perché il 'gutter oil' diventa il carburante per alimentare più di 2.000 autobus della principale compagnia di Shanghai, città che da sola produce oltre 30.000 tonnellate di scarti di olio da cucina ogni anno, e che può essere raffinato per produrre circa 600.000 tonnellate di biodiesel B5.
Autobus ibridi, elettrici e diesel, che - si stima - consumeranno "circa 22.000 tonnellate di biodiesel B5, solo quest'anno", fa sapere Gu Dechang, della Shanghai Jiushi Bus Company. Il B5 è una miscela di biocarburanti costituita per il 5% da biodiesel prodotto con l'olio di scarto proveniente dall'industria della ristorazione e dalle condotte fognarie, e dal 95% di gasolio derivante dal petrolio.
Il biodiesel B5 può ridurre l'emissione di inquinanti, come metalli pesanti e particelle fini, di oltre il 10%, con un tasso di purificazione dell'ossido di azoto dell'80%. Bene non solo per l'ambiente, ma anche per la sicurezza e la legalità perché, dice Li Ying, vice direttore generale della Sinopec Marketing Shanghai Company, "impedirà l'uso di 'gutter oil' da parte di ristoratori disonesti".