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Automotive Cells Company produrrà batterie per altri OEM

10 marzo 2021 | 08.12
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Automotive Cells Company produrrà batterie per altri OEM

Automotive Cells Company, la joint venture per la produzione di batterie costituita a settembre 2020 da Groupe PSA/Opel (ora Stellantis) e dalla multinazionale petrolifera Total/Saft aprirà la fornitura dei propri prodotti per veicoli elettrici non esclusivamente ai brand del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA, ma anche ad altri produttori dell'automotive. Ad annunciarlo l'amministratore delegato di ACC Yann Vincent: «Stiamo iniziando il primo contratto con Stellantis, ma anche discutendo con altre Case automobilistiche. La nostra missione è produrre e vendere a qualsiasi costruttore». Tra questi ci potrebbe essere anche Renault, vista la disponibilità del Gruppo francese ad entrare nella compagine azionaria della joint venture.

Il progetto di Automotive Cells Company, che entro il 2030 mira a produrre un milione di batterie all'anno, prevede la realizzazione di due impianti - Douvrin in Francia con una capacità iniziate di 8 GWh da incrementare fino ad almeno 24 GWh entro il 2030 (l'obiettivo finale è arrivare a 32 GWh) e Kaiserslautern in Germania, che dovrebbe iniziare la produzione nel 2025 e anche in questo caso arrivare ad una capacità di 24-32 GWh - ai quali si aggiungeranno due strutture in Francia: un sito di ricerca e sviluppo a Bordeaux e un polo tecnologico a Nersac che consentirà di ottimizzare i processi dall'innovazione di prodotto alla produzione. Gli investimenti totali previsti sono pari a 5 miliardi di euro, il 26% dei quali sostenuti da finanziamenti pubblici concessi da Francia (846 milioni) e Germania (437 mln) nel quadro di un programma di interesse europeo definito dall'Ue per ridurre la dipendenza del Vecchio continente dalle produzioni asiatiche di batterie.

Le due nuove fabbriche saranno localizzate all'interno di complessi produttivi del gruppo Stellantis attualmente dedicati alla produzione di motori a combustione interna. «La loro conversione consentirà di compensare l'ormai imminente calo produttivo che interesserà i propulsori benzina e Diesel riducendone le conseguenze sul piano occupazionale» ha spiegato Vincent.

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