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Il caso

Autovelox, multa nulla se non è tarato

12 novembre 2016 | 09.07
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Nonostante l'obbligo imposto dalla Corte Costituzionale di eseguire controlli sugli autovelox in uso dalle forze di polizia, sulle strade italiane sono tuttora molto diffusi gli apparecchi irregolari. Questo accade perché le autorità non si sono ancora allineate alle nuove prescrizioni e alla necessità di sottoporre gli autovelox alla periodica taratura, con la conseguenza che spesso numerosi automobilisti, poco agguerriti o inconsapevoli, pagano delle multe che in realtà non dovrebbero pagare.

L'ultima denuncia - spiega il portale di informazione giuridica studiocataldi.it - arriva dal Tribunale di Treviso che, in funzione di giudice dell'appello, con la sentenza numero 2670/2016 del 3 novembre, ha confermato l'ennesimo annullamento di un verbale emesso a seguito di accertamento della violazione dei limiti di velocità fatto tramite tali apparecchiature.

Il Comune, nel caso di specie, ha tentato di rivendicare la legittimità dell'autovelox installato sulla tangenziale di Treviso ma le sue argomentazioni sono state confutate. L'apparecchiatura utilizzata per elevare la contravvenzione, infatti, era stata revisionata oltre un anno prima rispetto all'accertamento, in contrasto con le prescrizioni dettate dal manuale di utilizzo di quello specifico dispositivo, che prevede la taratura annuale a garanzia della conformità nel tempo ai requisiti per l'utilizzazione.

Interessante è sottolineare - si legge ancora sul portale di informazione giuridica - che il Tribunale di Treviso ha ritenuto vincolante la scadenza annuale prevista dalla norma tecnica che disciplina l'impiego dell'autovelox "incriminato", pur prendendo atto del fatto che la Corte costituzionale, nella sentenza del 2015, non ha indicato con quale cadenza temporale debbano essere eseguiti gli interventi di taratura. Anzi, è proprio per tale motivo che il manuale deve essere rispettato.

Priva di fondamento resta anche la doglianza relativa all'inammissibilità dell'esperimento giudiziale eseguito in primo grado per valutare l'effettiva affidabilità dell'autovelox e il suo corretto funzionamento (che aveva dato riscontro negativo). Per il Tribunale si tratta "di un anomalo mezzo di prova in qualche modo avvicinabile alla Ctu che rientra tra i poteri ufficiosi del giudice e pertanto non soggetto alle preclusioni di legge".

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