I listini europei accelerano al ribasso, dopo un avvio in territorio negativo, complice il nuovo calo del petrolio - sceso sotto la soglia dei 30 dollari al barile - che ha affossato ieri Wall Street (Dow Jones -2,21%) e stamane la Borsa di Tokyo (Nikkei -2,68%). A Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede il 2,37% a 19.662 punti - All Share -2,41% - con lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 108 punti base con un rendimento del decennale dell'1,56%. In rosso anche Francoforte -3,09%, Parigi -3,14%, Londra -2%, Zurigo e Madrid cedono entrambe il 2,74%.
A Milano da segnalare il forte calo di Fca. Il titolo è frenato, al pari dei rivali europei, dalle vendite di auto in Russia nel 2015, scese fino al 46%. Fca segna una flessione di quasi il 10% a 6,71 euro (-9,69%), male anche Exor -6,02%, ribassi di oltre il 4% per Finmeccanica e Ferragamo. Secondo la stampa americana due concessionarie di Chicago avrebbero fatto causa a Fca, sostenendo che l'azienda ha offerto ai concessionari denaro per segnalare veicoli invenduti come venduti.
Male il comparto bancario - l'indice settoriale cede il 2,17% - mentre gli occhi degli investitori restano puntati sul risiko popolari. Maglia rosa per Bpm +2,57% a 0,918 euro; in progresso Mps +1,48% a 0,959 e Bper +0,39% a 6,435 euro. Il mercato scommette su una fusione tra Banco Popolare (-0,34% a 11,59 euro) e l'istituto milanese di piazza Meda.
