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Avvistato e fotografato in Madagascar il rarissimo Aye-aye

29 agosto 2014 | 18.34
LETTURA: 4 minuti

L'inafferrabile lemure notturno dal dito come ET è ad alto rischio di estinzione

Aye Aye
Aye Aye

E all'improvviso appare il sorprendente e rarissimo Aye-aye (Daubentonia madagascariensis), inafferrabile lemure notturno noto per il suo dito identico a quello del personaggio cinematografico ET di Spielberg e specie annoverata come 'Endangered' nella lista rossa della Iucn. L'animale è improvvisamente comparso ed è stato fotografato in Madagascar, nell'ambito del progetto denominato Volohasy-Bambù, sostenuto dall'Unione Italiana Giardini Zoologici e Acquari (Uiza) e condotto dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino.

"Sono state le 'camera trap' opportunamente collocate tra i cespugli della foresta e munite di fotocellule per monitorare l'area, a rilevare la presenza di un esemplare della specie e a scattare immagini in bianco e nero" spiega l'Uiza sottolineando che "si tratta di un avvistamento importante non solo per gli esperti dell'Uiza e per il gruppo di lavoro dell'Universit di Torino guidato dalla dottoressa Cristina Giacoma, ma anche per tutta la comunità scientifica internazionale".

"Sono davvero poche le immagini di Aye-aye in natura, avvistarne un esemplare una cosa molto difficile perché si tratta di animali notturni e spesso solitari" spiega Caterina Spezio, Responsabile del Dipartimento Ricerca e Conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo (una delle strutture Uiza che partecipa al progetto Volohasy-Bamb). "Normalmente -sottolinea- questi animali si trovano solo delle tracce come le tipiche incisioni-buchi sul legno che fanno con il loro dito medio, lungo scheletrico e ricurvo".

"Difficile poi calcolare la densità degli Aye-Aye poiché un solo individuo fa diversi e molteplici buchi. Questo avvistamento fatto con la camera trap ci porta a poter essere certi della presenza dell'Aye-aye in quella porzione di foresta" aggiunge Spezio.

Il Daubentonia madagascariensis, una specie scoperta per la prima volta dallo zoologo tedesco Schreiber nel 1775, poi conosciuto con il nome di Aye-aye, ha una caratteristica molto particolare che gli consente di procacciarsi il cibo: il dito medio lungo e scheletrico che ricorda quelle di ET, il piccolo mostriciattolo di Spielberg.

Aye-Aye appartiene all'ordine dei Primati ed una proscimmia della famiglia Daubentoniidae. Ha un corpo lungo fino a 80-90 cm con tutta la coda che pu misurare da sola fino a 40-50 cm e un peso intorno ai 2,50 kg. Di giorno riposa appollaiato dentro a tane che si fabbrica all'interno dei tronchi degli alberi. Esce poco prima del tramonto alla ricerca di cibo e rientra nella sua tana prima che faccia giorno. E' un animale onnivoro che si ciba di vermi, insetti e larve ed erba.

Oltre al caratteristico dito medio, Aye-aye ha delle peculiarità anatomiche che lo distinguono dagli altri lemuri: ha incisivi in continua crescita, che hanno portato a pensare per tempo che si trattasse di un roditore, e delle grandi orecchie per sentire le larve e gli insetti nascosti nel legno.

Nella cultura popolare considerato come portatore di sciagure e sventura. Secondo gli indigeni rappresenta il messaggio del diavolo. Il progetto Volohasy-Bambù avviato lo scorso aprile dall'Università di Torino e dall'Unione Italiana Giardini Zoologici e Acquari (Uiza) nasce quindi con l'intento di combattere la perdita di habitat forestale, che rappresenta la prima causa di estinzione delle specie, in particolar modo di lemuri, in Madagascar. Il progetto ha luogo nella Foresta pluviale degli alberi dragoni di Maromizaha, nella porzione centro-orientale dell'isola.

Negli ultimi 150 anni, infatti, la comunità scientifica ha assistito a una rilevante perdita degli ecosistemi forestali a causa di pratiche d'agricoltura slash and burn-taglia e brucia (tavy) e del taglio illegale di legname per la produzione di materiale da costruzione. "L'obiettivo principale -spiega l'Uiza- è quello di affiancare a un'ampia azione di riforestazione delle zone degradate della foresta di Maromizaha, una pi specializzata opera di habitat restoration focalizzata su specie vegetali appartenenti alla famiglia del bambù, risorsa fondamentale per la specie Hapalemur griseus e Prolemur simus".

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