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Aziende dolci e pasta risparmiano '10 Colossei' di acqua

23 maggio 2014 | 15.37
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Aziende dolci e pasta risparmiano '10 Colossei' di acqua

Roma, 23 mag. (Labitalia) - L'impegno sostenibile delle aziende italiane del dolce e della pasta, nel quadriennio 2009-2012, ha fatto risparmiare ben 1.600.000 metri cubi di acqua, pari a 10 Colossei. E' quanto emerge dal primo Rapporto di sostenibilità ambientale dei settori dolciario (cioccolato, gelati, confetteria e prodotti da forno) e pastario, presentato oggi a Roma da Aidepi, Associazione del dolce e della pasta.

"Siamo fieri di aver dato alla luce questo documento: per la prima volta in Europa - afferma Paolo Barilla, presidente di Aidepi - le aziende di un settore dimostrano la propria responsabilità e il proprio impegno monitorando non solo i propri dati, ma quelli di settore, collaborando insieme alla realizzazione di un documento unico".

L'indagine risulta dettagliata perchè è svolta sulle performance ambientali degli stabilimenti coinvolti nel gruppo di lavoro, in cui Aidepi ha costruito un database che raccoglie i consumi energetici, quelli idrici, la Co2 prodotta, i rifiuti prodotti e quelli recuperati; ogni indicatore è riferito alla produzione. "Questo è un passaggio essenziale - commenta Barilla - perché permette di effettuare un benchmarking intra-settoriale e di fissare nuovi obiettivi di miglioramento delle performance ambientali nel medio-lungo periodo".

Il rapporto riporta anche gli impatti delle principali materie prime agricole utilizzate in termini di emissioni Co2, e delle iniziative intraprese nel campo del packaging, e dello spreco alimentare. Attraverso l'impegno delle aziende si è potuto verificare che sono stati risparmiati 54.700.000 kg di emissioni di Co2, pari alle emissioni di 27.200 autovetture, 158.000 Gj di energia, pari al consumo di un centro abitato di 8.500 persone e10.650.000 kg di rifiuti evitati, pari a quelli di un comune di 21.000 abitanti.

Il rapporto, inoltre, ha preso in considerazione tutta la filiera produttiva, partendo dalle materie prime fino alla produzione finale. Dall'esame degli impatti che ogni step di produzione e di lavorazione ha sull'ambiente, si vede che l'impatto più alto in relazione alla pasta, è proprio quello casalingo, quindi nella fase di utilizzo del prodotto. Gli scarti delle produzioni alimentari, che si possono verificare durante il processo, sono riutilizzati ad uso zootecnico, limitando ancor più lo spreco alimentare, raggiungendo, ad esempio nel caso della produzione di gelati, la percentuale inferiore all'1%.

Per il settore dolciario, rileva il Rapporto, l'andamento della crescita della quantità degli imballaggi utilizzati è inferiore a quello della produzione dolciaria stessa ed è segno dell'attenzione e della continua ricerca che le aziende mettono a frutto realizzando politiche di prevenzione, come ad esempio la progettazione e l'utilizzo di confezioni ridotte in peso. Rientra in queste politiche, anche la valutazione dello smaltimento di un imballaggio a fine vita, che risulta particolarmente difficile, in quanto bisogna tener conto sia della quantità e del tipo di materiale contenente il prodotto, sia del comportamento dell'utilizzatore finale, sia da ultimo, delle strategie di smaltimento possibili.

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