Come fai a resistere davanti alla Coppa America, proprio lei, il trofeo? Non puoi, soprattutto se sei un o una velista in competizione ai Mondiali e in cerca di un pass olimpico per Tokyo 2020. La Coppa delle Cento Ghinee -questo il nome originale del trofeo- risiede quasi stabilmente nella sede del Royal New Zealand Yacht Squadron, uno dei club più vittoriosi del pianeta, un sobrio edificio a due piani a pochi chilometri dai campi di regata che stanno ospitando i Mondiali delle barche acrobatiche (Nacra 17 foil, 49ers machile e femminile), dove gli italiani stanno facendo molto bene, con il vertice rappresentato dalla coppia volante Bissaro-Frascari nel Nacra.
E tra una regata e l'altra, dicono gli inviati Federvela in Nuova Zelanda, gli equipaggi azzurri stanno facendo la fila per una foto con la mitica Coppa, che il Rnzys ha appena prestato al club che ospita i Mondiali, il Royal Akarana Yacht Club.
La Coppa delle Cento Ghinee (poi America’s Cup), era stata disegnata dall’orafo londinese Robert Garrand nel 1848. Fu acquistata dalla prima Marchesa di Anglesey e offerta al Royal Yacht Squadron di Cowes come trofeo per le regate in programma. Nel 1851 fu messa in palio per il vincitore della mitica sfida che vedeva, da un lato, l’intera flotta del RYS e, dall’altro, la sola goletta America. Il percorso di regata sarebbe stato il periplo dell’Isola di Wight in senso antiorario. Quando la prima barca spuntò all'orizzonte, ed era l'America, la regina Vittoria chiese chi fosse il secondo, ed è ormai nota a tutti la risposta di un suo attendente: "Maestà, non c'è secondo". La coppa si chiama America da allora.