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Expo: Balla, Guttuso e Beecroft accolgono visitatori Padiglione Italia

21 aprile 2015 | 15.00
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La statua della Hora degli Uffizi, la Vucciria di Guttuso, il Trapezophoros restituito dal Getty museum, il Genio futurista di Giacomo Balla e la Jennifer di Vanessa Beecroft sono le opere che insieme all'Ortolano dell'Arcimboldo animeranno il percorso espositivo sull'identità italiana

Expo: Balla, Guttuso e Beecroft accolgono visitatori Padiglione Italia

La statua della Hora degli Uffizi, la Vucciria di Guttuso, il Trapezophoros restituito dal Getty museum, il Genio futurista di Giacomo Balla e la Jennifer di Vanessa Beecroft sono le opere che insieme all’Ortolano dell’Arcimboldo animeranno il percorso espositivo sull'identità italiana che accoglierà i visitatori del Padiglione Italia a Expo 2015. La presentazione ufficiale si è tenuta a Milano.

Le opere, che resteranno esposte per l’intera durata di Expo 2015, hanno una "forte attinenza ai temi di Expo" e puntano a diffondere un messaggio di cultura, "fondamentale per nutrire la mente e ampliare gli orizzonti della nostra vita", come spiega il presidente di Expo 2015 e commissario per il Padiglione Italia Diana Bracco. "Noi Italiani - continua - abbiamo avuto la fortuna di nascere nel Paese più ricco di opere d’arte al mondo disseminate in uno scenario naturale tra i più vari che esistano". E proprio per questo, "abbiamo scelto opere che simboleggiano la grande storia del genio artistico italico e ben testimoniano la potenza della nostra grande bellezza".

Entrando nel Padiglione, sottolinea Bracco, "i visitatori di tutto il mondo riscopriranno la magia di un viaggio dentro l’Italia di ieri, di oggi e di domani", con l’obiettivo di suscitare nel maggior numero di persone, il "desiderio di tornare e visitare il Bel Paese".

Tra i grandi classici prestati da musei e istituzioni di tutta Italia, tra cui la Galleria degli Uffizi di Firenze e Palazzo Steri di Palermo, l'esposizione ospiterà anche il Genio Futurista di Giacomo Balla, ritenuto dalla critica simbolo della presenza italiana all'Esposizione di Parigi del 1925 e la Jennifer Statuario di Vanessa Beecroft, scultrice italiana residente a Los Angeles tra i massimi esponenti dell'arte contemporanea, appositamente realizzata per l’Expo.

Composta da due sculture ricavate dal calco del corpo della sorella dell'artista, l'opera racchiude in sé uno stile classico-figurativo che, data la posizione a testa in giù, punta a destabilizzare l’idea stessa di classicità. Una classicità che trova invece piena espressione nella Hora, contribuendo a dare forma al concetto di 'membre fantome', la cosiddetta sindrome dell’arto fantasma, che l’artista indaga nelle sue opere dal 1993. "Saranno le opere stesse – spiega il sottosegretario al ministero dei beni, attività culturali e turismo Ilaria Borletti Buitoni - a mostrarci questo dialogo, in un'alternanza di stili che si alimentano reciprocamente, come all’interno di una storia raccontata da più narratori, dove l’ultima frase di uno è l’incipit di quello successivo".

Tra le eccellenze dell’arte, tuttavia, non si parlerà solo di opere. Il caso del Trapezophoros, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., rappresenta infatti uno dei simboli dell’attività di recupero di capolavori trafugati svolta dal Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Sottratta negli anni settanta durante alcuni scavi nell’area archeologica di Ascoli Satriano, in Puglia, l’opera tornò in Italia nel 2007, restituita dal Getty Museum di Malibù. "Padiglione Italia - conclude Borletti Buitoni - sarà una straordinaria porta che accompagnerà il visitatore in un ideale viaggio in Italia". Una porta che "parlerà di bellezza, di capacità e di innovazione". "Ciò che noi vogliamo che il visitatore abbia dentro di sé quando lascerà Expo e l'Italia, speriamo per tornarci - aggiunge - è il Belpaese dell'arte, della cultura e della bellezza". Il "messaggio finale" che deve uscire da Expo è "far conoscere il più possibile il nostro Paese per ciò per cui e conosciuto". Vale a dire "un patrimonio culturale che non ha eguali al mondo".

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