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Banca Mediolanum, Doris: "Mediobanca ha proposto fusione ma restiamo soli"

10 novembre 2021 | 19.53
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Banca Mediolanum, Doris:

Banca Mediolanum ha respinto una proposta di fusione avanzata da Mediobanca. A presentarla Alberto Nagel, amministratore delegato dell'istituto di piazzetta Cuccia, al suo omologo, Massimo Doris. A rivelarlo è stato lo stesso Doris, in conferenza stampa per presentare i conti dei primi nove mesi della banca. Nagel "mi aveva fatto la proposta mesi fa, forse più di un anno fa. Ci eravamo sentiti al telefono e me ne aveva parlato", ha spiegato. "L'ho ringraziato, ho apprezzato che vedesse in Mediolanum un partner ideale e importante per Mediobanca, ma gli ho spiegato che intendevamo stare da soli". La fusione fra i due istituti viene spesso ipotizzata nei report degli analisti finanziari e lo stesso Nagel ha provato a saggiare il terreno.

Doris si è detto in ogni caso soddisfatto della gestione di Mediobanca, di cui Banca Mediolanum è azionista con il 3,3%. "Siamo azionisti, siamo nel patto e finché Mediobanca ci darà soddisfazioni come azionisti per noi andrà bene così", ha detto spiegato che "non abbiamo in programma l'acquisto di altre azioni" dell'istituto. "Nessun incontro", poi, con Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, soci di peso di Mediobanca, che hanno dato vita a un nuovo patto di consultazione.

Intanto Banca Mediolanum ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con un utile netto di 375,8 milioni di euro, in aumento del 50% su base annua. Il cda ha deliberato inoltre la distribuzione di un acconto di dividendo di 0,23 euro per azione. La raccolta netta totale è stata positiva per 6,43 miliardi, l’11% in più rispetto ai primi nove mesi del 2020, mentre la raccolta netta gestita ha raggiunto quota 4,63 miliardi, in crescita del 56%. Con l'obiettivo di 8,5 miliardi di raccolta per l'intero 2021 e di 6 miliardi per la raccolta gestita. Inoltre la banca, che ha ormai stabilmente un attivo oltre la soglia dei 30 miliardi, da gennaio 2022 entrerà nel novero delle banche significative in Europa "e saremo pertanto vigilati direttamente da Bce", ha concluso Doris.

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