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Banche: Abi, a gennaio sofferenze nette in calo a 83,6 mld

15 marzo 2016 | 17.17
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Banche: Abi, a gennaio sofferenze nette in calo a 83,6 mld

Segnali leggermente positivi dal settore bancario, con un andamento delle sofferenze che finalmente inverte la rotta. Infatti il rapporto dell'Abi - che domani si riunirà a Roma - indica un livello di sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche) che a fine gennaio 2016 erano pari a 83,6 miliardi di euro rispetto agli 89 miliardi di dicembre, in diminuzione di oltre 5 miliardi di euro. Di conseguenza scende anche il rapporto sofferenze nette su impieghi totali che era pari al 4,64% a gennaio 2016 in calo dal 4,94% del mese precedente (era al 4,50% a gennaio 2015 e allo 0,86%, prima dell’inizio della crisi).

Quanto all'andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a febbraio 2016 una variazione su base annua di -1% frutto di andamenti divergenti. Infatti, i depositi aumentano, a fine febbraio, di 44,5 mld di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +3,5% in lieve accelerazione rispetto al +3,3% di gennaio), mentre diminuisce, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni: a febbraio l'andamento annuo è -14,4%, cpm una diminuzione su base annua in valore assoluto di 62,3 miliardi di euro. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.678,2 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di circa 165,5 miliardi.

Grazie anche alla liquidità 'offerta' dalla Bce, si conferma la forte erogazione di prestiti alla clientela che a fine febbraio amontavano a 1.826,8 miliardi di euro, un dato nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, pari a 1.678,2 miliardi di euro.

Il 'merito' è soprattutto dell'andamento dei mutui che - spiega l'Abi - a gennaio 2016 risultavano cresciuti dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2015. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.826,8 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.414 miliardi di euro.

Sempre a febbraio anche il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione lievemente positiva (+0,04%) nei confronti di febbraio 2015, in aumento rispetto al - 0,6% del mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012.

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