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Banche, l'Esma punta i fari sulle quote di Bankitalia: atteso l'intervento della Consob

08 marzo 2014 | 17.56
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Banche, l'Esma punta i fari sulle quote di Bankitalia: atteso l'intervento della Consob

Faro dell'Esma, l'organismo che riunisce i regolatori di mercato dei 27 Paesi Ue, sul trattamento contabile delle quote 'rivalutate' di Bankitalia detenute dalle banche. A quanto apprende l'Adnkronos, l'interpretazione dell'Autorità avrebbe già spinto Consob a sollevare il problema con Bankitalia e Tesoro: l'indicazione, non ancora ufficiale, che potrebbe arrivare alle banche, a pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati, sarebbe quella di non far transitare la plusvalenza che deriva dalla rivalutazione della quota nel conto economico.

Le conseguenze sarebbero consistenti sia per la chiusura dei bilanci 2013, a partire da quelli di Intesa SanPaolo e Unicredit che hanno le partecipazioni maggiori, sia per il gettito fiscale che deriva dalla rivalutazione delle quote detenute anche da tutte le altre banche in Bankitalia. Il Banco Popolare, per altro, ha già approvato i conti 2013 e iscritto in bilancio la plusvalenza post rivalutazione.

Nel caso in cui, a questo punto molto probabile, la Consob si trovasse constretta a intervenire, l'unica strada per risolvere definitivamente la questione sarebbe un nuovo intervento legislativo che consenta di recuperare l'impostazione originaria, con una sostanziale compensazione tra i benefici patrimoniali per le banche e l'imposizione fiscale che deriva dalla rivalutazione delle quote. Se così fosse, le banche intanto dovrebbero rivedere i criteri di contabilizzazione per i loro bilanci e spingere perché si arrivi a una soluzione definitiva prima della tornata di assemblee che saranno chiamate ad approvare i bilanci 2013.

Quanto all'osservazione da più parti avanzata che la rivalutazione delle quote aumenterebbe 'artificialmente' i patrimoni delle banche partecipanti, si legge, "va notato che essa consente di riportare il valore di bilancio della partecipazione su livelli più coerenti con la realtà dei fatti. Ai fini della valutazione dei rapporti di capitale che le banche devono rispettare come requisiti di vigilanza, il patrimonio cosiddetto ''di migliore qualità'' potrà in effetti aumentare in relazione alla disciplina del Regolamento europeo; da quest'anno, tali requisiti non sono più oggetto di norme nazionali; questo è coerente con il fatto che la riforma rimuove le caratteristiche di immobilizzo permanente delle quote".

L'aumento, si aggiunge, "sarebbe di circa 40 punti base per la media delle banche partecipanti oggi al capitale. Questo incremento non è un artificio, ma dipenderà dall'applicazione delle norme contabili internazionali". Comunque, si ricorda, "non potrà essere incluso nel capitale iniziale valido ai fini dell'asset quality review delle maggiori banche europee condotto dall'Eurosistema in vista del lancio del Meccanismo unico di vigilanza, in quanto a tal fine si applicano i filtri prudenziali previsti nelle norme della Banca d'Italia".

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