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Conti pubblici: Bankitalia, in 3 anni debito aumentato di 9,4 punti

27 ottobre 2014 | 09.43
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Le risorse erogate per il pagamento dei debiti arretrati hanno raggiunto quasi i 50 miliardi con l'ultima tranche di 9,3 mld.

Conti pubblici: Bankitalia, in 3 anni debito aumentato di 9,4 punti

Nel triennio 2012-2014 il debito pubblico è aumentato di 9,4 punti percentuali. Dal conteggio vengono esclusi il sostegno finanziario ai paesi europei in difficoltà e gli effetti del pagamento dei debiti commerciali. E' quanto rileva Bankitalia, nel documento depositato in parlamento in occasione delle audizioni sulla nota di aggiornamento al Def. Le stime di palazzo Koch, per il 2018, indicano che l'indebitamento netto potrebbe essere superiore di circa 0,3 punti percentuali rispetto alle stime del governo, qualora il differenziale di rendimento rimanesse quello del 2015.

Il sostegno finanziario dell'Italia, ai paesi in difficoltà, secondo le tabelle di Bankitalia, dal 2010 al 2014 ammonta complessivamente a 60,3 miliardi, di cui 47,2 mld erogati dal 2012 al 2014. Il debito, al netto del sostegno finanziario ai paesi dell'Uem, è stato pari al 119,6% del pil nel 2012 e 124,4% lo scorso anno.

Le risorse erogate per il pagamento dei debiti arretrati, ricorda Bankitalia, hanno raggiunto quasi i 50 miliardi con l'ultima tranche di 9,3 mld stanziate con il decreto legge di aprile, che si aggiungono ai 40 stanziati lo scorso anno.

Secondo l'istituto di via Nazionale sullo scenario programmatico gravano ''soprattutto rischi al ribasso. Il riavvio della ripresa presuppone un punto di svolta imminente nell'attività di investimento, il cui verificarsi appare soggetto a crescente incertezza alla luce della persistente debolezza degli indicatori di fiducia delle imprese''. A incidere è la flessione dei prestiti che ''si è attenuata nell'anno ma non interrotta''.

L'eventualità di sviluppi internazionali ''meno favorevoli, una prosecuzione del peggioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese, e le condizioni ancora deboli dei mercati immobiliare e del lavoro potrebbe comportare una ripresa dell'attività economica più graduale'' di quanto appare nella nota di aggiornamento del Def.

Secondo il programma del governo il ricorso graduale a possibili privatizzazioni ''costituisce un elemento di rilievo'' della strategia di consolidamento della finanza pubblica. ''E' importante procedere con decisione e speditamente, facendo anche tesoro delle esperienze di altri paesi affinché il piano venga rispettato e se ne valuti una possibile accelerazione''.

Nel documento di Bankitalia si ricorda che nei primi nove mesi di quest'anno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato al netto di lotto e lotterie sono aumentate di circa mezzo punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2013. In particolare le imposte dirette sono calate di 3,8 mld (+2,4%), mentre quelle indirette sono cresciute di 5 mld (+4,2%) per effetto dell'aumento dell'aliquota ordinaria dell'Iva entrato in vigore alla fine del 2013.

Tenendo conto di una ''disomogeneità contabile'' tra il 2013 e il 2014, le entrate tributarie dello Stato sono leggermente diminuite. ''A questo calo -avverte palazzo Koch- potrebbe contrapporsi un aumento di gettito delle amministrazioni locali, legato alle imposte immobiliari''.

La sostenibilità delle finanze pubbliche, nel lungo periodo, dovrà essere assicurata dalle azioni di riforma che ''siano idonee a rilanciare il potenziale di crescita dell'economia''. Vanno inoltre rispettati, nei prossimi anni, i programmi che prevedono il mantenimento di un significativo avanzo primario''.

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