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Bankitalia: "La qualità della governance delle banche è cruciale, va migliorata"

26 marzo 2014 | 10.56
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Bankitalia:

"La qualità della governance è cruciale per le banche". E' "sicuramente migliorata, ma vi sono ancora margini non trascurabili di miglioramento". Lo evidenzia Carmelo Barbagallo, capo del Dipartimento di Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d'Italia, intervenendo all'Abi. "Un buon board è un presidio di stabilità e una leva competitiva. È il miglior segnale che si può dare al mercato sull'affidabilità di una banca e sulla sua capacità di tutelare adeguatamente il risparmio", spiega.

La governance delle banche italiane, riconosce l'esponente di Via Nazionale, "è sicuramente migliorata (maggiore consapevolezza sulle funzioni e responsabilità del board; più chiara distinzione tra funzioni di supervisione strategica e compiti di gestione; maggiore presenza di amministratori indipendenti), ma vi sono ancora margini non trascurabili di miglioramento".

In particolare, evidenzia Barbagallo, "il numero dei componenti dei consigli permane in media elevato; non sempre è assicurata nel board la presenza di esperienze adeguate e diversificate; il ruolo svolto dal Presidente non è sempre coerente con la funzione non esecutiva assegnatagli".

Dalle evidenze ispettive, osserva Barbagallo, "i profili di criticità più ricorrenti riguardano la presenza di figure che egemonizzano il processo decisionale e sintomi di ridotta funzionalità dell'organo amministrativo". Gli interventi proposti nel documento in consultazione da Bankitalia "intervengono sulle aree di maggiore debolezza", spiega, annunciando che "le disposizioni definitive sul governo societario saranno emanate nell'arco di qualche settimana".

Già le attuali disposizioni, ricorda, "chiedono alle banche di evitare composizioni pletoriche del board. Una corretta applicazione di questo principio contribuisce ad assicurare la funzionalità dell'organo e a contenere i costi connessi con una compagine eccessivamente numerosa". Le nuove norme "chiedono consiglieri congrui per numero e professionalità, nominati attraverso un processo trasparente; consiglieri consapevoli del proprio ruolo e attivamente partecipi alle decisioni aziendali".

Le norme poste in consultazione, prosegue Barbagallo, "mirano a valorizzare la figura del Presidente del Consiglio di amministrazione. Queste norme chiedono di evitare la commistione di ruoli: il Presidente è, ed è opportuno che rimanga, una figura non esecutiva". I compiti richiesti agli amministratori "sono molteplici e complessi" e la Banca d'Italia "esercita un controllo attento sul loro corretto assolvimento".

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