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Bari, confiscati beni per 15 milioni a pregiudicato per furti e droga

09 luglio 2020 | 12.04
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Beni per un valore di 15 milioni di euro, appartenenti a un pregiudicato barese, M.P., 39 anni, imprenditore attivo nel settore del commercio di articoli in ferro e altri metalli, sono stati confiscati definitivamente da militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo pugliese, in esecuzione di un decreto emesso dalla V sezione penale (misure di prevenzione) della Corte di Appello. Si tratta di beni immobili, partecipazioni societarie, rapporti finanziari e bancari. Il Gruppo Investigazioni criminalità organizzata (Gico) delle Fiamme Gialle ha ricostruito gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità diretta e indiretta del pregiudicato, tramite i suoi familiari, acquisiti con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo (associazione per delinquere finalizzata alla produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione) o, comunque, risultati sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati.

Come è stato confermato dalla Corte di Cassazione con sentenza del 20 maggio scorso, M.P. è da ritenersi persona connotata da pericolosità sociale dal 2001 fino al 2011 "in quanto - si legge - oltre ad essere stato dichiarato colpevole di numerosi e gravi delitti in materia di narcotraffico, commessi tra il 2005 e il 2007, era stato già condannato per reati contro il patrimonio commessi nel 2001 e, più di recente, era stato rinviato a giudizio per rispondere di un ulteriore reato in materia di stupefacenti commesso nel 2013". Pertanto la Suprema Corte ha riconosciuto "una stretta correlazione temporale tra i momenti dell'acquisto dei beni oggetto di ablazione, concentrati nell'arco temporale dal 2004 al 2011, e il periodo di manifestazione della pericolosità " del pregiudicato barese.

Gli investigatori del Gico hanno poi proceduto a indagini economico patrimoniali sul conto di M.P. e del suo nucleo familiare. In particolare per svelare l'origine del patrimonio del pregiudicato e dei suoi congiunti stretti è stata acquisita, con riferimento all'ultimo ventennio, una documentazione copiosa tra cui i contratti di compravendita dei beni e delle quote societarie, numerosi atti pubblici che hanno interessato nel tempo l'intera famiglia verificando per ogni transazione le movimentazioni finanziarie connesse e sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica.

Dagli approfondimenti è stato possibile concludere che gran parte delle attività economiche e dei beni entrati nella disponibilità di M.P. e dei congiunti è stata acquisita con proventi derivanti da attività illecite in quanto non ha trovato giustificazione nei redditi del pregiudicato e del nucleo familiare dichiarati ai fini della tassazione sul reddito. I beni sequestrati e confiscati sono 12 fabbricati, 1 azienda, 5 terreni, 2 quote sociali di una srl e disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti.

 

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