Beni per un milione di euro sono stati sequestrati ad Altamura, in provincia di Bari, al presunto mandante della strage della sala giochi 'Green Table' del 5 marzo scorso che costò il ferimento di otto giovani. Uno di loro, Domenico Martimucci, 26 anni, calciatore, rimasto in coma per quasi cinque mesi, morì il successivo 1 agosto. I beni - sequestrati dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Bari su richiesta della sezione per le misure di prevenzione del tribunale - sono riconducibili a Mario Dambrosio, 43 anni, esponente di spicco dell'omonimo clan della Murgia e fratello del più noto Bartolo, boss di Altamura ucciso in un agguato nel settembre del 2010.
Dambrosio era stato arrestato lo scorso 20 giugno dai militari perché ritenuto il mandante della strage alla sala giochi. Il provvedimento scaturisce da un'indagine patrimoniale. L'uomo, a fronte di modesti redditi dichiarati, aveva messo insieme un patrimonio rilevante grazie ai guadagni conseguiti, secondo gli inquirenti, dalle attività illecite. Dambrosio aveva intestato i beni a familiari e prestanome. La misura riguarda tre immobili (un appartamento, un magazzino e un garage ad Altamura), una villa (a Policoro, in provincia di Matera), un'auto di grossa cilindrata (Audi A6 Sw), due quote societarie relative ad altrettante società di costruzioni, per un valore complessivo di circa un milione di euro.