LeBron James è costretto a lasciare il campo con il naso sanguinante. Prima, però, fa in tempo a segnare 33 punti in 33 minuti per trascinare i Miami Heat (39-14) al netto successo per 103-81 sul campo degli Oklahoma City Thunder (43-13). Il Prescelto finisce k.o. dopo un duro fallo di Serge Ibaka e rientra negli spogliatoi dopo aver griffato il match con 15/22 al tiro, 7 rimbalzi e 4 recuperi. Accanto al numero 6, che non compromette la serata con 8 palle perse, lasciano il segno Dwyane Wade e Chris Bosh, che firmano 24 punti a testa nella serata in cui gli Heat tirano con un eccellente 54,7%. I Thunder vanno al tappeto nonostante i 28 punti (e 8 rimbalzi) di Kevin Durant (10/22 al tiro). La buona notizia per Oklahoma City è il rientro di Russell Westbrook che, alla prima presenza nel 2014 dopo lo stop per problemi al ginocchio, si presenta con 16 punti (4/12 al tiro). Accanto alla vittoria di Miami, nel ristretto programma del giovedì Nba spicca il successo esterno che i Golden State Warriors (33-22) colgono per 102-99 in casa degli Houston Rockets (37-18). I californiani sfruttano i 28 punti di David Lee e i 25 di Stephen Curry. Merita una menzione speciale anche Jermain O'Neal: il centro 35enne segna solo 2 punti ma, nell'azione decisiva dell'overtime, è determinante con una stoppata su Chandler Parsons. Houston alza bandiera bianca e non capitalizza il tabellino di James Harden, top scorer con 39 punti. Sono i 26 punti di Kenneth Faried, infine, a far volare i Denver Nuggets (25-28). Il team del Colorado passa per 101-90 sul parquet dei derelitti Milwaukee Bucks (10-44), unica squadra incapace di vincere 2 gare consecutive sinora.
.jpg)
.jpg)
