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"Basta guerra, facciamo chiasso": il grido dei sacerdoti in piazza a Roma

05 novembre 2022 | 15.02
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Padre Zanotelli: "Momento difficilissimo, importante esserci" - Padre Fortunato: "Uniti per la pace"

Padre Alex Zanotelli
Padre Alex Zanotelli

Alla manifestazione nazionale di Roma per chiedere lo stop della guerra in Ucraina ci sono anche sacerdoti. In marcia, spedito nonostante i suoi 84 anni, c’è padre Alex Zanotelli, missionario pacifista che molto si è speso per questa manifestazione anche se, spiega chi gli sta accanto con tanta amarezza, "non lo lasceranno parlare sul palco". Lui continua a marciare spedito, va avanti. Dice all’Adnkronos: "Sono contento di essere qui, questa è una piazza molto bella, molto partecipata, c’è tantissima gente . Ci sono persone adulte, anche anziani, ma pure tantissimi giovani perché toccherà a loro cambiare tutto se vogliamo sopravvivere su questo pianeta. Avevo detto che sarei intervenuto ma che non ci dovevano essere bandierine di partito, e non ci sono".

In piazza a Roma c’è anche un frate francescano, padre Enzo Fortunato che all’Adnkronos osserva: " Non vedo divisioni ma una Italia unita per la pace. Simbolicamente è come essere a Mosca e a Kiev". Padre Zanotelli, mentre cammina, non nasconde il suo disappunto per le due piazze, oggi si manifesta anche a Milano. "Sono rimasto male nel vedere che ci sono due piazze. Abbiamo fatto di tutto perché fosse questa di Roma la manifestazione nazionale. Brutto vedere un’altra piazza che poi si apre con Calenda: in un momento così grave non è accettabile". Padre Zanotelli procede e guarda avanti, a quel che potrà nascere dalla piazza di Roma: "Mi auguro che da qui parta un grande movimento popolare contro le armi, la guerra, perché il popolo italiano non ne vuole sapere di quel che sta avvenendo e in tanti sono qui oggi per chiedere di fermare la guerra in Ucraina".

L’iniziativa, organizzata da ‘Europe for peace’, condanna l’aggressione russa ma ha lasciato alla sensibilità di ognuno il discorso sui rifornimenti di armi all’Ucraina . "Io - osserva padre Zanotelli- ho un po’ protestato con gli organizzatori; avevo fatto capire che non era giusto" tenere il discorso sull’invio delle armi ai minimi termini "ma hanno detto che volevano permettere a tutti di aggregarsi. Per me però è fondamentale evidenziare che se continuiamo a mandare armi giochiamo col fuoco e questo, come dice il Papa, vuole dire scatenare una guerra nucleare e mettere in pericolo la vita umana".

Accanto al missionario comboniano marciano gridando a squarciagola ‘no alla guerra, pace, pace! ‘ tanti gruppi. "Da ogni parte d’Italia, - racconta il missionario comboniano costruttore di pace -. C’è anche gente impegnata , che ci crede seriamente, e non è qui per passerelle. Ci sono anche tanti preti che partecipano, gesuiti, anche preti diocesani. Non vedo vescovi ma non è più epoca dei don Tonino Bello". Sul palco verrà letta una lettera del presidente della Cei Zuppi in cui il cardinale esprime il suo appoggio a chi oggi si è messo in marcia per la pace. Padre Zanotelli continua a camminare. Se lo avessero invitato a salire sul palco avrebbe spiegato: "E’ importante scendere in piazza perché viviamo un momento difficilissimo della storia umana, non siamo mai arrivati a questo punto di pericolo: per l’atomica e quindi per l’umanità intera . Il Papa dice di fare chiasso; noi siamo qui per farci sentire: basta guerra, pace, pace!".

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