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Battisti, Torregiani: "Per nulla d'accordo su declassificazione regime, inaccettabile"

29 settembre 2022 | 17.38
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'Mi batterò perché richiesta venga bloccata, rispetto per vittime - Pericolo e tentativo subdolo abbreviare condanna'

(Alberto Torregiani - Foto Ipa Fotogramma)
(Alberto Torregiani - Foto Ipa Fotogramma)

"Farò in modo che questa richiesta venga bloccata perché la violazione del rispetto per le vittime deve, una volta per tutte, finire". Lo afferma all'Adnkronos Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani, ucciso 40 anni fa da un commando dei Pac davanti alla gioielleria di famiglia e a sua volta rimasto ferito, dicendosi "per nulla" d'accordo con la declassificazione del regime di carcerazione dell'ex leader dei Pac Cesare Battisti da alta sicurezza a comune. Un passaggio che, secondo Torregiani, rischia di essere il preludio a "ulteriori richieste" con il "pericolo, il tentativo neanche tanto subdolo, di abbreviare la condanna".

"Apprendo dai giornali la decisione del Dap di declassificare la posizione carceraria di Cesare Battisti da Regine di sicurezza a detenuto comune - sottolinea infatti Torregiani - Non comprendo la volontà di accettare questa richiesta e condizione del terrorista Battisti, quando, e ricordo molto bene, in tempi non lontani, sbraitava per avere quegli stessi diritti di sicurezza che nel carcere calabrese non aveva sottolineando il pericolo per la sua vita".

Secondo Torregiani all'ex leader dei Pac sono stati concessi "quei diritti che un 'altro' non avrebbe ricevuto trasferendolo nel carcere di Ferrara che sappiamo essere un carcere di massima sicurezza" cosa che "non vuol dire essere alla gogna, ma risiedere in un carcere che, appunto, dà al carcerato quella sicurezza richiesta". "Un terrorista, lasciando perdere il discorso della lunga latitanza, avuta con il contributo degli amici di sinistra, che ha sulle spalle due ergastoli, non dovrebbe avere la sfacciataggine di fare certe richieste, ma accettare (come lui stesso ha dichiarato) la sua condizione e punizione con il silenzio, con accettazione delle conseguenze, per il rispetto delle vittime in causa - osserva Torregiani - Emerge come naturale conseguenza che fra qualche mese farà ulteriori richieste, che, con la nuova concessione gli sarà possibile proporre. E’ qui il pericolo, il tentativo neanche tanto subdolo, di abbreviare la condanna seguendo una corsia preferenziale che a pochi è stata concessa per le peculiarità politiche".

"Non sono d’accordo per nulla - prosegue - Come ricordate, ho sempre anteposto il diritto alla giustizia e civile e morale dinnanzi a tutto nel rispetto della persona e concordato il suo trasferimento, ma non posso accettare che gli vengano posti favori giuridici in base a considerazioni personali che non dovrebbero sussistere in base al grado di gravità che pende sulla persona".

"Non voglio entrare nei tempi e modalità del percorso che ha portato a questa concessione, ma farò in modo che la richiesta venga bloccata perché la violazione del rispetto per le vittime deve, una volta per tutte, finire", conclude Torregiani.

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