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Bce: allarme disoccupazione giovanile, Italia vicina al 40%

13 febbraio 2014 | 11.14
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Bce: allarme disoccupazione giovanile, Italia vicina al 40%

Roma, 13 feb. (Labitalia) - Cresce la disoccupazione giovanile nella zona euro, che nel 2013 in Italia è arrivata vicino al 40%. Lo rileva la Bce nel bollettino mensile segnalando come il nostro paese sia fra quelli con il tasso più elevato assieme a Grecia e Spagna, con disoccupazione giovanile fra il 50 e il 60%. "Sebbene i mercati del lavoro dell'area dell'euro restino deboli, gli ultimi dati relativi sia al tasso di occupazione sia a quello di disoccupazione mostrano una certa stabilizzazione. Nondimeno, persistono nette differenze tra paesi e fasce di età", si legge nel bollettino. "Dall'avvio della crisi finanziaria il tasso di disoccupazione giovanile, definito come il rapporto tra il numero dei giovani disoccupati (di età compresa fra i 15 e i 24 anni) e la forza lavoro nella stessa fascia d'età, ha registrato un aumento considerevole nell'area dell'euro, dal 15% circa nel 2007 al 24% nel 2013)", afferma la Bce. "Sia il livello sia l'incremento del tasso di disoccupazione risultano molto più elevati per i giovani (fascia di età 15-24 anni) che per gli agli altri lavoratori (oltre 24 anni)".

L'evoluzione del tasso di disoccupazione giovanile cela notevoli differenze fra paesi: in Austria e a Malta l'incremento è stato moderato e in Germania si è persino registrato un calo, il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato in maniera particolarmente marcata nei paesi soggetti a tensioni di mercato, portandosi "nel 2013 su valori compresi fra il 50 e il 60% in Grecia e in Spagna e raggiungendo livelli prossimi al 40 % in Italia, Portogallo e Cipro e al 30% in Irlanda". "Per una serie di paesi, non solo quelli sottoposti a tensioni di mercato, livelli elevati di disoccupazione e di inattività giovanile non costituiscono un fenomeno nuovo, anche se sono stati esacerbati dalla crisi", afferma la Bce.

"In un tale contesto - sottolinea l'Eurotower - una disoccupazione giovanile alta e persistente rappresenta oggi una delle principali sfide per i responsabili delle politiche europei, alla luce dei cospicui costi che ne derivano sul piano sociale ed economico. Nonostante le diverse azioni intraprese a livello europeo a sostegno dell'occupazione giovanile, come le cosiddette youth guarantee schemes e youth unemployment initiatives, è necessario che le autorità nazionali prendano misure aggiuntive, intensificando in particolare l'attuazione delle riforme strutturali".

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