''Abbiamo avuto 15 banche sotto esame, di queste due che sapevamo essere in difficolta ora sono state conclamata dalla Bce. Guardando il sistema nel suo complesso le banche italiane si sono difese bene. Sarebbe stato meglio ancora una volta tenere fermi i criteri di Basilea 3 invece di annacquare qualche criterio nei test e favorire qualche banca tedesca che altrimenti, non sarebbe finita in testa alle classifiche''. Il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, risponde così alle domande dei cronisti in occasione della presentazione della ricerca sul risparmio delle famiglie italiane.
Guzzetti, quindi cita Commerzbank e Deutsche Bank, la prima con il 17% ancora di capitale pubblico, la seconda con un aumento di 9 miliardi di euro coperto con capitali cinesi. ''Noi abbiamo due problemi a Siena e Genova che mi auguro siano risolti positivamente. Mi auguro che banca e fondazione risolvano problemi''.
E, poi, Guzzetti sottolinea che ''mi hanno stupito questi due italiani che si sono difesi, Angeloni ed Enria, sulla omogeneità dell'esercizio sulle banche. Mi hanno ricordato il detto 'excusatio non petita'... Quindi salvo Draghi, che dobbiamo sempre ringraziare, in queste strutture burocratiche chi abbiamo? Chi c'è? Non c'è nessun italiano ai vertici della burocrazia europea. E non per incapacità. Non vorrei essere dissacrante, ma mi viene in mente una frase di Giovanni Marcora che quando abbiamo costruito l'Europa, disse 'abbiamo barattato un direttore generale, con tre impiegati e due autisti'. E oggi non siamo troppo lontani''.
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