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BCE, uscito il rapporto 2020 su TARGET2 - Securities

29 aprile 2021 | 08.45
LETTURA: 2 minuti

L'analisi di Sergio Boccadutri, esperto in materia di policy e regolamentazione sistemi di pagamento e anti-riciclaggio.

BCE, uscito il rapporto 2020 su TARGET2 - Securities


Intervento di Sergio Boccadutri, partner BMP Advisors

La Bce ha appena pubblicato la decima edizione del rapporto annuale sul TARGET2-Securities (T2S). Avviato nel 2008, il cosiddetto TS2 è una piattaforma che consente di regolare il controvalore delle transazioni in titoli, in moneta di banca centrale, ma anche di valute diverse dall'euro in modo simultaneo, sicuro, con gli stessi costi e modalità indipendentemente dal paese d'origine ed è gestito dalle banche centrali di Francia, Germania, Italia e Spagna.

In pratica, grazie a questa piattaforma, è avvenuta una rivoluzione perché prima era molto più complicata la compravendita di titoli tra investitori di diversi Paesi e i costi di trasferimento del titolo scambiato, molto più alti. Altro elemento è la sicurezza: con la TS2 si è ridotto il rischio di transazione anche perché il denaro usato per regolare le transazioni è quello depositato su un conto in euro dedicato presso la banca centrale.

Ad un primissimo esame del rapporto ( qui il testo integrale ) emerge l’efficienza operativa del sistema, sostenuta anche dagli sviluppi nel corso del 2020. Ovviamente non manca l’esposizione dei principali incidenti che hanno interessato la piattaforma nel corso dell'anno.

Il rapporto, che riporta quindi le transazioni tra 21 Central securities depositories, ha regolato oltre 175 milioni di transazioni per un valore totale di quasi 173 mila miliardi di euro. Rispetto al 2019 la riduzione in termini di transato (di circa il 40%) è relativo al quadro statistico che ha escluso i trasferimenti di liquidità, mentre da notare l’aumento dei volumi per quasi il 15% prevalentemente dovuti al maggior traffico durante i primi mesi della pandemia.

I paragoni tra il rapporto 2019 e quello 2020 però terminano qui, perché – come riportato – lo scorso anno sono state introdotte alcune modifiche al quadro statistico per rappresentare indicatori più orientati al business. Ad esempio, oltre ad essere stati esclusi i trasferimenti di liquidità, sono state escluse le transazioni generate automaticamente dal sistema (ad esempio istruzioni di riallineamento).

Infine, sono state escluse dal calcolo dell’indicatore di efficienza le transazioni relative alle “corporate actions”, mentre nel calcolo dell’indicatore sono state incluse le cosiddette transazioni “party-on-hold” (ovvero sospese).

Gli incidenti gravi sono stati 21, si tratta di interruzioni non pianificate o riduzioni della qualità del sistema. Il rapporto ne riporta un elenco dettagliato, anche per prevenire e mitigare il rischio di eventi futuri.

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