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Bce, Visco: "Misure necessarie e appropriate"

28 settembre 2019 | 19.08
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Il governatore della Banca d’Italia: "Necessario contrastare il rischio che rallentamento economico e bassa inflazione si traducano in un possibile riemergere della minaccia di deflazione"

(Fotogramma)
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Il pacchetto di misure della Bce è "necessario" e "appropriato per contrastare i rischi ciclici e la debolezza delle prospettive dei prezzi, in piena coerenza con le nostre decisioni precedenti". Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento alle 'Giornate di economia Marcello De Cecco' a Lanciano. "In passato ho sempre evitato di esprimere le mie valutazioni sulle scelte di politica monetaria subito dopo le riunioni del Consiglio; l’ho fatto oggi, a distanza di qualche settimana dalle ultime decisioni, anche in considerazione del risalto dato recentemente dalla stampa alla discussione che ne è seguita", aggiunge.

Per Visco "si può discutere se sia opportuno considerare di introdurre anche in seno alla Bce la procedura seguita da altre banche centrali, che dopo le riunioni di politica monetaria pubblicano le posizioni dei membri del comitato (oltre alle ragioni di un eventuale dissenso); questa soluzione, che personalmente trovo appropriata, fu a suo tempo valutata e scartata dal Consiglio". "Un dibattito interno intenso e approfondito sulle opzioni di politica monetaria è indispensabile, e ha sempre luogo", aggiunge. "Non penso" che le comunicazioni diffuse da alcuni governatori alla fine del Consiglio della Bce, prosegue ancora Visco, "siano guidate da preconcetti o da considerazioni di natura politica" o "da una astratta separazione tra 'falchi e 'colombe', come sembra a volte ritenere la stampa". "So che esse riflettono il genuino convincimento dei membri del Consiglio sugli interventi che più servono per l’economia dell’area dell’euro - prosegue - Nel contesto istituzionale dell’unione monetaria resta importante continuare a evitare il rischio che le posizioni dei singoli membri del Consiglio, anche per il modo estemporaneo in cui sono enunciate, possano essere interpretate come espressione di prospettive o di interessi nazionali, piuttosto che dell’intera area. Per questo ritengo sia bene adoperarci tutti a rendere ex ante il più trasparente possibile il processo seguito nel prendere le nostre decisioni".

Visco sottolinea che "vi è la necessità di contrastare il rischio rilevante che il rallentamento economico e la bassa inflazione si traducano in una riduzione permanente di quella attesa per il futuro o in un possibile riemergere della minaccia di deflazione". "Le analisi della Banca d’Italia confermano questo rischio con molta evidenza, qualsiasi sia la misura di inflazione attesa utilizzata: hanno andamenti simili sia quelle derivate dai mercati finanziari, che pure potrebbero risentire di un eccesso di reazione degli operatori, sia quelle ottenute dai sondaggi effettuati presso i previsori professionali, le imprese e le famiglie", aggiunge il governatore.

Il Consiglio della Bce, spiega, "ha ritenuto necessario rispondere in modo tempestivo al peggioramento del quadro congiunturale, per ribadire l’intenzione di far fronte alla decelerazione della domanda aggregata e ai suoi effetti sui prezzi, non farsi superare dagli eventi e contrastare con decisione la debolezza delle aspettative d’inflazione".

Visco osserva che "l’esperienza della crisi finanziaria globale e di quella dei debiti sovrani insegna che in queste circostanze l’eccessiva prudenza è controproducente: quando si esita a reagire tempestivamente ai rischi di un’inflazione troppo, e troppo a lungo, bassa diviene poi necessario un intervento contro il rischio di deflazione più incisivo, più prolungato nel tempo e con maggiori rischi di effetti collaterali indesiderati".

Il governatore spiega poi che nell’attuale fase economica i Paesi "con un debito pubblico elevato devono porre l’accento su una ricomposizione della spesa che privilegi le misure più in grado di sostenere la crescita, come gli investimenti pubblici e la riduzione del carico fiscale su imprese e lavoro", aggiungendo che invece quelli che "dispongono di margini di intervento possono svolgere un’importante funzione di stabilizzazione".

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