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Beirut, i morti sono 154: arrestato direttore del porto

07 agosto 2020 | 10.55
LETTURA: 2 minuti

I feriti sono oltre 5mila, alcuni in gravi condizioni. Intanto si continua a cercare tra le macerie. Notte di disordini, polizia usa lacrimogeni

(Foto Afp)
(Foto Afp)

C'è anche il direttore generale del porto di Beirut, Hassan Koraytem, tra le 16 persone agli arresti dopo la devastante esplosione di martedì nella capitale libanese. Lo riferisce la Abc, che cita fonti giudiziarie e media locali.

Intanto è il bilancio delle vittime è salito a a 154 morti e oltre cinquemila feriti. Lo ha reso noto il ministro della Sanità libanese Hamad Hasan citato dall'agenzia di stampa Nna.

Una fonte del ministero della Sanità citata dalla Dpa spiega che il bilancio delle vittime potrebbe ulteriormente aggravarsi dato che molti feriti sono ricoverati in terapia intensiva per la gravità delle ferite riportate.

In ogni caso si continua a cercare tra le macerie . Secondo la Croce Rossa libanese mancano ancora all'appello un centinaio di persone. Al lavoro, nella zona del porto, ci sono soccorritori e militari. Ruspe e gru. "Stiamo facendo tutto il possibile perché crediamo possano ancora esserci persone vive intrappolate sotto le macerie, ma sinora abbiamo trovato solo resti di persone irriconoscibili", ha detto uno dei soccorritori al lavoro senza sosta da 48 ore. E poi ha ammesso: "Alcuni Paesi stranieri stanno mandando soccorsi, ma potrebbe comunque essere troppo tardi per chi è intrappolato sotto le macerie".

Notte di disordini a Beirut, polizia usa lacrimogeni

I familiari dei dispersi continuano a sperare vicino alla 'ground zero' di Beirut, off-limits da martedì. E nel frattempo cresce la rabbia. "Questo governo è un fallimento!", grida qualcuno dopo le proteste della notte scorsa nel cuore di Beirut.

Il segretario generale del movimento sciita libanese Hezbollah, Hasan Nasrallah, parlerà questo pomeriggio in un discorso televisivo. Lo riporta la tv degli Hezbollah, al-Manar, dopo le notizie di ieri dell'agenzia libanese Nna. Il discorso del numero uno del Partito di Dio - inizialmente previsto per mercoledì ma rinviato a causa della devastante esplosione - è stato annunciato per le 17.30 ora locale.

E' salito a quattro il numero dei filippini che hanno perso la vita nella duplice esplosione, mentre altri 31 risultano feriti. Lo ha dichiarato il viceministro degli Affari esteri Sarah Arriola, dicendosi ''rattristata per gli ultimi sviluppi. Il bilancio si aggrava mentre il personale della nostra ambasciata lavora per verificare le condizioni dei filippini che vivono nella sua giurisdizione''. Il console di Manila a Beirut, Ajeet Panemanglor, ha spiegato che altri due filippini sono in gravi condizioni e sono attualmente ricoverati all'ospedale Rizk di Beirut. Un altro filippino che lavora come domestico in Libano risulta disperso.

Domani a Beirut si recherà Charles Michel. "Domani andrò a Beirut per esprimere la solidarietà dell'Europa al popolo libanese - ha twittato il presidente del Consiglio europeo - Sconvolti e rattristati da questa terribile tragedia, siamo solidali con le persone colpite e daremo il nostro aiuto". Nel tweet Michel annuncia che avrà colloqui con il presidente libanese Michel Aoun, il premier Hassan Diab e il capo del Parlamento, l'inamovibile sciita Nabih Berri. Ieri si è recato a Beirut il presidente francese Emmanuel Macron.

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