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Beirut, "governo informato dei rischi poco prima dell'esplosione"

11 agosto 2020 | 19.24
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A confermarlo è il ministro dei Lavori pubblici del governo libanese dimissionario. Nuove proteste vicino alla sede del Parlamento: bruciato manichino di Aoun

Afp
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Il ministro dei Lavori pubblici del governo libanese dimissionario, Michel Najjar, ha confermato che il governo era a conoscenza della pericolosità del deposito al porto di Beirut, ma ha allo stesso tempo ammesso ritardi causati dal lockdown imposto per l'emrgenza coronavirus e per la festività dell'Eid al-Adha. "Abbiamo ricevuto una lettera dal Consiglio supremo di difesa datata 24 luglio, ma siccome eravamo nel periodo di lockdown e poi per la festa dell'Eid al-Adha, ci è stata notificata ufficialmente lunedì 3 agosto ed è stata registrata la mattina di martedì 4 agosto, cioè il giorno dell'esplosione'', ha detto Najjar citato dall'emittente Mtv. ''La lettera menzionava una nave ancorata nel porto, carica di materiali esplosivi'', ha aggiunto. Citato dall'emittente al-Arabiya, Najjar ha detto di essere a conoscenza dell'esplosivo al porto di Beirut solo 24 ore prima della deflagrazione.

Nuove manifestazioni di protesta sono intanto corso nei pressi del Parlamento di Beirut. Immagini trasmesse dall'emittente Mtv mostrano i manifestanti che hanno 'impiccato' un manichino con il volto del presidente Michel Aoun e poi gli hanno dato fuoco, urlando 'rivoluzione'. Un minuto di silenzio è stato osservato al porto di Beirut poco dopo le 18 ora locale, quando una settimana fa si è registrata la prima delle due esplosioni che hanno causato centinaia di vittime. Durante la veglia, le persone raccolte vicino al luogo della duplice esplosione hanno letto i nomi di chi ha perso la vita. I manifestanti hanno anche acceso delle candele e intonato slogan contro il governo dimissionario.

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