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Beirut, Macron: "Agire in fretta"

09 agosto 2020 | 15.27
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Il presidente francese prima dell'inizio dei lavori della videoconferenza dei donatori: "E'arrivato il tempo del risveglio e dell'azione". Un cratere profondo 43 metri

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Emmanuel Macron esorta ad "agire in fretta e con efficacia" per il Libano. Prendendo la parola prima dell'inizio dei lavori della videoconferenza dei donatori sul Libano, il presidente francese ha esortato a fare in modo che gli aiuti "vadano direttamente" alla popolazione libanese. "E' arrivato il momento del risveglio e dell'azione", ha dichiarato il presidente citato dai media francesi. "Né la violenza né il caos devono avere la meglio", ha aggiunto Macron che ha poi chiamato le autorità di Beirut ad "agire perché il paese non sprofondi e per rispondere alle aspirazioni che il popolo libanese esprime in questo momento legittimamente nelle strade di Beirut".

Sono circa 30 tra stati ed organizzazioni alla conferenza dei donatori voluta dalla Francia ed organizzata assieme alle Nazioni Unite. Scopo dell'incontro a distanza quello di assicurare aiuti al Libano colpito dalla gigantesca esplosione che a Beirut ha causato oltre 150 morti, 5mila feriti e e provocato 250-300mila sfollati. Per le Nazioni Unite, co-promotrici dell'evento, ci saranno il coordinatore per gli aiuti di emergenza, Mark Lowcock e il vicesegretario generale Amina Mohammed.c

"Ad essere in gioco è l'avvenire del Libano, del suo popolo, della regione", ha dichiarato poi Macron.

Il Papa

"Per favore chiedo ai vescovi e ai sacerdoti e ai religiosi del Libano che stiano vicini al popolo e che vivano con uno stile di vita improntato alla povertà evangelica, senza lusso, perché il vostro popolo soffre e soffre tanto", ha detto dal canto suo il Papa dopo l'Angelus.

"Invito la chiesa in Libano a essere vicina al popolo nel suo calvario come sta facendo in questi giorni, con solidarietà e compassione, con il cuore e le mani aperte dalla condivisione - ha aggiunto - Rinnovo inoltre l'appello per un generoso aiuto da parte della comunità internazionale".

"Il mio pensiero ritorna spesso al Libano - ha detto Francesco - La catastrofe di martedì scorso chiama tutti, a partire dai libanesi, a collaborare per il bene comune di questo amato paese. Il Libano ha un'identità peculiare, frutto dell'incontro di varie culture, emersa nel corso del tempo come modello di vivere insieme. Certo questa convivenza ora è molto fragile ma prego perché con l'aiuto di Dio e la leale partecipazione di tutti, essa possa rinascere libera e forte".

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