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Terrorismo, quattro arresti in Grecia: c'è anche il capo della cellula jihadista belga

17 gennaio 2015 | 19.54
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L'uomo manteneva i contatti con il gruppo di Verviers. Soldati schierati a Bruxelles e Anversa dopo il blitz di giovedì. Due francesi legati al Qaeda fermati nello Yemen. Said Kouachi sepolto in forma anonima a Reims. Ancora proteste contro le vignette. Bruciate sette chiese in Niger. Jihadisti nel mirino del Viminale: al vaglio oltre 100 nomi. Imam a rischio espulsione. Su internet la tv dell'Is. Preso il 'quarto uomo' complice di Coulibaly. Due cittadini belgi arrestati in Francia mentre cercavano di scappare in Italia. Gentiloni: da 1 a 10 in Italia allarme 7

(Infophoto)
(Infophoto)

Quattro sospetti sono stati arrestati in Grecia in relazione al complotto terroristico sventato in Belgio la scorsa settimana. Lo riferisce l'emittente belga VRT. Tra gli arrestati ci sarebbe anche l'uomo che manteneva i contatti telefonici con la cellula jihadista di Verviers, che pianificava attentati contro agenti di polizia e commissariati in Belgio. Lo riferisce l'emittente fiamminga VTM, citando i media greci, ma la notizia non è ancora stata ufficialmente confermata.

Il coordinatore della cellula è stato identificato come Abdelhamid Abaaoud, 27 anni, di origini marocchine, noto anche come Omar Soussi. L'uomo, che si era stabilito in Grecia al suo ritorno dalla Siria, manteneva contatti telefonici con il fratello di uno dei due uomini uccisi nell'operazione antiterrorismo di giovedì sera, detenuto nel carcere di Lantin.

Gli arresti, afferma l'emittente belga VRT, sono avvenuti nel centro di Atene, nel quartiere di Pagrati, proprio grazie all'intercettazione dei numeri di telefono forniti dalla polizia belga.

La sicurezza belga era stata genericamente avvertita dei contatti sospetti fra un ex combattente in Siria, in Grecia, e un detenuto di Lantin. E' stata quindi l'intercettazione delle loro telefonate a consentire agli inquirenti di scoprire il piano per nuovi attentati in Belgio e identificare il coordinatore delle operazioni, sia dal punto di vista operativo che finanziario. L'intelligence belga avrebbe quindi chiesto ai servizi greci di intervenire, ma senza successo.

Belgio schiera militari - Intanto, il Belgio ha dispiegato fino a 300 soldati a Bruxelles e Anversa. I militari potrebbero anche essere di stanza nella città orientale di Verviers, dove giovedì sono stati uccisi i due sospetti jihadisti. "I soldati mobilitati - precisa una nota dell'ufficio del primo ministro Charles Michel - saranno armati e il loro dovere primario sarà il controllo di alcuni siti". La decisione è stata presa venerdì sera in una riunione di governo, durante la quale i ministri hanno discusso le misure per aumentare la vigilanza e la sicurezza alla luce dello sventato piano terroristico.

Tra le misure prese, anche quella di schierare sei soldati di guardia al Museo Ebraico di Bruxelles, dove lo scorso maggio sono state uccise quattro persone. Nel frattempo, tre uomini sono stati fermati nella capitale belga per avere minacciato agenti della polizia. Alla luce degli ultimi eventi, ha riferito la procura all'agenzia di stampa Belga, "tutte le minacce vengono prese seriamente".

Due francesi arrestati nello Yemen - Due francesi legati a al Qaeda nella penisola arabica, la sigla che ha rivendicato l'attacco contro Charlie Hebdo, sono stati arrestati nello Yemen dove in queste ore vengono interrogati, ha reso noto un responsabile della sicurezza citato da le Figaro.

Francia decide su sepolture terroristi - Dalla Francia, intanto, arriva la notizia che Cherif Kouachi, uno dei due fratelli autori della strage alla sede di Charlie Hebdo, "dovrebbe essere sepolto nella parte musulmana del cimitero di Gennevilliers", nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine, nella regione dell'Ile-de-France, dove viveva. A scriverlo è 'Le Parisien'. Mentre, stando a France Tv, il fratello Said è stato sepolto venerdì, in forma anonima, a Reims. Quanto ad Amedy Coulibaly, responsabile dell'assalto al supermercato kosher, le autorità ancora non hanno preso una decisione. Coulibaly viveva a Grigny, al sud di Parigi.

Ancora proteste contro vignette Charlie - Continuano poi le proteste per la pubblicazione della caricatura di Maometto da parte della rivista satirica. Il presidente afghano Ashraf Ghani l'ha definita un grande insulto all'Islam e ai musulmani.

Sui muri del centro culturale francese a Gaza è apparsa la scritta: ''Andrete all'inferno, giornalisti francesi''. ''Tutto, ma non il Profeta'', recita un'altra scritta, realizzata con spray rosso sul muro dell'edificio chiuso da ottobre dopo che un incendio ne ha danneggiato i locali.

Nuove proteste anche in Niger. Sarebbero almeno sette le chiese incendiate nella capitale Niamey nel corso delle nuove proteste contro la pubblicazione delle nuove vignetta su Maometto da parte di 'Charlie Hebdo'. Lo ha riferito Birahim Ousmane, giornalista contattato telefonicamente, precisando che un uomo è stato trovato morto in una delle chiese bruciate. Il bilancio delle vittime dall'inizio delle manifestazioni iniziate ieri, sale così a cinque. Tra gli edifici religiosi attaccati, c'è anche la più grande chiesa protestante della città. Una folla ha anche attaccato una stazione di polizia e dato alle fiamme alcune auto. Gli poliziotti in tenuta antisommossa hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti che hanno lanciato anche delle pietre contro le forze di sicurezza.

Da parte sua, il presidente francese Francois Hollande ha difeso la "libertà di espressione". "La Francia - ha detto - ha principi, valori, in particolare la libertà di espressione".

Collaborazione rafforzata nell'Ue - Nel corso di un incontro che si è svolto a Madrid i ministri dell'Interno italiano e spagnolo, Angelino Alfano e Jorge Fernandez Diaz, hanno concordato sul sì alla "collaborazione rafforzata" nell'Ue per prevenire il terrorismo jihadista. In particolare, spiega una nota del Viminale, "Alfano e Diaz si sono riuniti per analizzare la minaccia jihadista dopo gli attentati di Parigi e, nel corso dello stesso incontro, hanno concordato sulla necessità che l'Unione Europea affronti il fenomeno della pressione migratoria a partire da un approccio condiviso".

In Russia diventa reato la pubblicazione di vignette di tema religioso - In Russia è stato formalizzato come reato la pubblicazione delle vignette di Charlie Hebdo in cui viene raffigurato Maometto ma anche di qualsiasi immagine satirica di tema religioso. Lo ha reso noto l'agenzia per il controllo dei media Rozcomnadzor.

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