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Lavoro: Bellanova a Berlino, da G7 grande contributo su sicurezza

12 ottobre 2015 | 18.24
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Lavoro: Bellanova a Berlino, da G7 grande contributo su sicurezza

“La riunione del G7 a Berlino sul tema del lavoro dignitoso e del rispetto delle norme in materia di salute e della sicurezza lungo tutta la catena della produzione e della fornitura, è un fatto importante ed è una grande scommessa, politica e culturale: il G7 non è chiamato ad produrre norme, ma a dare un grande contributo di elaborazione, culturale e di iniziativa politica su questioni cruciali che hanno una ricaduta sulla vita di milioni di lavoratori, ma anche sulla possibilità di uno sviluppo responsabile e sostenibile”. Così la sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova, impegnata oggi e domani a Berlino in rappresentanza del governo italiano ai lavori del G7 dei ministri del Lavoro.

“Una sfida importante e una priorità cruciale nell’agenda politica ed economica dei G7, che detengono la più grande quota di investimenti internazionali nel mondo e dunque hanno una responsabilità speciale nell’affrontare temi che investono la vita di tutti i cittadini, quelli dei paesi industrializzati così come quelli nei quali gli investitori vanno ad operare”.

“Spesso - continua la sottosegretaria - le imprese operano più paesi e in contesti culturali, legali e regolamentari profondamente diversi tra loro, a cui si aggiunge la complessità delle catene di fornitura e subfornitura. E dunque, il primo nostro impegno deve essere quello di una piattaforma comune che dica quali sono i comportamenti che tutte le imprese, dal committente al fornitore, devono adottare".

"Su questo, le norme universali dell'Ilo -aggiunge Bellanova- dovranno rimanere la base comune per tutti gli operatori. Alla Conferenza internazionale del Lavoro del giugno 2016 questo tema sarà affrontato in una sessione specifica, e in quella sede ribadiremo che la responsabilità di quanto può accadere ai lavoratori, anche nelle imprese fornitrici, sia assunta in primis dalle aziende committenti".

"Responsabilità e sostenibilità: è attraverso queste parole chiave che dobbiamo abituarci a valutare i processi produttivi ed economici. Perché sempre più costituiranno il paradigma su cui orientare e misurare qualità del lavoro, salute e sicurezza, tutela dei diritti dei lavoratori e, più in generale, dei diritti umani, tutela e salvaguardia ambientale. Da questo punto di vista, il nostro Paese sta investendo in modo cospicuo in cultura, incentivo, fiducia nelle piccole e medie imprese, che rappresentano la parte numericamente prioritaria e fortemente integrata nelle catene di fornitura ma tuttavia incontrano maggiori difficoltà nel garantire gli obiettivi di sicurezza. Abbiamo operato con progetti pilota territoriali - ad esempio nel distretto di Prato-Firenze - e con azioni di sensibilizzazione e accompagnamento, perché siamo convinti che la condotta aziendale responsabile è elemento di vantaggio per le economie dei paesi avanzati come di quelli in via di sviluppo, indispensabile perché si possa parlare di qualità e dignità del lavoro", spiega l'esponente del governo Renzi.

"E stiamo puntando molto sul rafforzamento dei Punti di Contatto Ocse, che rappresentano uno strumento importante di accesso ai meccanismi di ricorso non giurisdizionali. E’ una sfida economica ed è contemporaneamente una sfida culturale. Di cui devono e possono essere protagoniste le imprese, insieme alle parti sociali e alla società civile. L’azione dei singoli, siano essi Governi, imprese, sindacati o Ong, non porta ad una soluzione. È dunque importante proseguire il nostro percorso, favorendo quanto più possibile azioni condivise”, conclude.

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