Torna a risplendere a Recanati la tomba di Beniamino Gigli, grande tenore italiano. Il mausoleo funebre a Piramide infatti versava in pessime condizioni per le infiltrazioni d'acqua che ne avevano danneggiato la struttura e gli affreschi interni. Finalmente dopo un laborioso lavoro è stato restituito alla cittadinanza il monumento funebre della famiglia ideato e realizzato dal fratello di Gigli Catervo. Fu lo stesso Beniamino che intorno al 1930 commissionò l’opera al fratello per dare degna sepoltura ai loro genitori. Le spoglie dell’artista sono conservate nel sarcofago marmoreo posto di fronte all’ingresso. L’interno è completamente dipinto a tempera a secco dal maestro recanatese Arturo Politi su cartoni del maestro Biagio Biagetti e all’esterno, ai lati del portale, due statue bronzee, realizzate dallo stesso Catervo.
"Un lavoro eccezionale e una rete di collaborazione senza pari", afferma il nipote diretto del tenore che porta orgogliosamente il suo nome. "Con l’amministrazione comunale e l’Associazione Beniamino Gigli di Recanati e di Roma, ma non solo - sottolinea - abbiamo realizzato un sogno: quello di offrire agli appassionati un luogo dove poter contemplare la bellezza e ricordare il suo Bel Canto". Il restauro è stato condotto dal da Simone Settembri, restauratore delle Stanze di Raffaello ai Musei Vaticani. L'operazione, promossa dal Comune, è stata finanziata grazie all'Art bonus cui hanno aderito aziende, cittadini, associazioni legate alla figura di Gigli e gli stessi familiari. Importante anche l'intervento della Regione Marche.